La suprema missione salvataggio di Purusottam Kumar [Dipinto di Locana dasa]

 

In India, la maggior parte della gente è in grado di capire che Krishna può manifestarSi nella forma di un avatara. Specialmente gli indù conoscono i dieci famosi avatara di Visnu, tra i quali c’è Sri Krishna. Non sanno però che sebbene appaia come un avatara di Visnu, Krishna è la fonte di tutti gli avatara, e ancor meno sanno che Si è manifestato 529 anni fa come Sri Caitanya per compiere un salvataggio senza precedenti nella storia. Nel glorificare la generosità di Sri Caitanya, Krishnadasa Kaviraja Gosvami cita un verso di Srila Rupa Gosvami e scrive:

 

anarpita-carim cirat karunayavatirnah kalau
samarpayitum unnatojjvala-rasa sva-bhakti-sriyam
harih purana-sundara-dyutikadamba-sandipitah
sada hridaya-kandare sphuratu vah saci-nandanah

 

“Possa il Signore Supremo, conosciuto come il figlio di Srimati Saci-devi, essere situato trascendentalmente nel più profondo del tuo cuore. Luminoso come lo splendore dell’oro fuso, è apparso nell’era di Kali per pura misericordia, al fine di dare ciò che nessun avatara aveva mai concesso prima: l’amore coniugale, il sentimento più radioso e sublime del servizio devozionale.”
(Caitanya caritamrita, Adi, 1.4)

 

Sri Caitanya: il Vero Salvatore

Se in seguito a una calamità alcuni restano intrappolati in una zona inagibile, il governo invia una squadra di soccorso per recuperare i sopravvissuti. Anche Sri Caitanya è venuto in missione di soccorso per liberare le anime sofferenti di questo mondo, ma la Sua impresa è un po’ più difficile dei comuni tentativi di salvataggio. Mentre infatti chi sopravvive a un disastro dà un caldo benvenuto ai soccorritori, pronto a farsi aiutare in ogni modo possibile, coloro che Sri Caitanya è venuto a salvare non sanno riconoscere e apprezzare il Suo aiuto. Di conseguenza, cercano di scappare lontano da Lui, o addirittura di agire contro di Lui e chi Lo rappresenta. In questo mondo la gente soffre di amnesia; le anime perdute non sono nemmeno più in grado di riconoscere la propria condizione miserabile, quindi rifiutano di essere aiutate.

Alcune chiedono in tono di sfida: “Perché Dio non usa la forza per tirarci fuori dalla sofferenza?” Sebbene Egli voglia riportarci nel mondo spirituale, preferisce aspettare la nostra decisione di tornare da Lui. Fino a quel momento ci permette di continuare a vivere in modo indipendente nel mondo materiale e di gustare la felicità illusoria. È molto attento a non interferire con la nostra libertà di scelta, nondimeno, ci ricorda sempre che nel mondo materiale la vera gioia è inafferrabile. Poco per volta l’anima dimentica la propria relazione col Signore e soffre terribilmente.

Soprattutto in quest’era di Kali il vizio ottenebra la virtù; l’irreligione si afferma a tal punto che i veri santi vengono ostacolati, fiorisce la cultura edonistica e la maggior parte della gente cerca il piacere carnale. Sbandierando ideali di ateismo e di concupiscenza, l’uomo si degrada a livello animale, perciò il controllo dei sensi, del sesso e di sé diventano imprese erculee per tutti. Alcuni si sforzano a malapena di chiedersi perché esistono; non hanno l’intelligenza per distinguere lo spirito dalla materia. La loro condizione è simile a quella della capra nel mattatoio, che aspetta in fila di essere macellata, ma continua a masticare la gustosa erba verde, pensando che la mannaia insanguinata del beccaio la risparmierà.


Il Santo Nome: La Medicina Migliore

Se una malattia è grave, allora ci vuole un medico esperto. Sri Caitanya è il medico esperto che viene a curare tutti noi. Reputando la condizione attuale estremamente precaria, Egli ha prescritto un rimedio semplice ma altrettanto efficace: il canto del maha-mantra Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Nelle Sue preghiere Siksastaka, Sri Caitanya Mahaprabhu illustra le glorie di questo grande mantra: Gloria al sri-krishna sankirtana, che purifica il cuore da tutta la polvere accumulata negli anni ed estingue il fuoco della vita condizionata, della morte e della rinascita.

Questo Movimento del sankirtana è la più grande benedizione per l’umanità, perché diffonde i raggi della luna benevola. È la vita di tutta la conoscenza trascendentale. Espande l’oceano della felicità spirituale e ci permette di gustare appieno il nettare che desideriamo da sempre. Chiunque può cantare ovunque, ad alta o a bassa voce, oppure con la mente, da solo o in compagnia. Se praticato con sincerità, il canto sortirà il suo effetto. Srila Prabhupada raccomanda di cantare ogni giorno almeno sedici giri di Hare Krishna maha-mantra sul japa-mala per purificare la coscienza. Ogni giro comprende 108 grani. Questo canto quotidiano non dev’essere silenzioso, ma abbastanza alto da poter essere ascoltato da chi canta. Il canto udibile, che sia individuale o collettivo come nel kirtana, ha un valore aggiunto: tutti coloro che lo sentono si purificano grazie alla vibrazione trascendentale.


I Testi Vedici Dichiarano che Sri Caitanya è la Persona Suprema

La maggior parte della gente non conosce la divinità suprema di Sri Caitanya, perché Egli ha tenuto segreta la Sua identità. Se tuttavia ci rivolgiamo alle Scritture vediche, rimarremo stupiti nel constatare che racchiudono moltissime informazioni a sostegno del fatto che Sri Caitanya è Dio, la Persona Suprema, Krishna stesso al di là di ogni dubbio. Per esempio, il Visnu-sahasra-nama-stotra del Mahabharata (“I Mille Nomi di Visnu”) spiega:

 

suvarna-varno hemango
varangas candanangadi
sannyasa-kric chamah santo
nistha-santi-parayanah

 

“Nei Suoi primi passatempi Egli appare come un uomo sposato dalla carnagione dorata. Le Sue membra sono meravigliose e il Suo corpo, spalmato con polpa di sandalo, somiglia all’oro fuso. Nei Suoi ultimi passatempi, dopo aver accettato l’ordine del sannyasa, è equanime e sereno. Dimora suprema della pace e della devozione, Egli mette a tacere gli impersonalisti non-devoti.”

 

Nell’Adi Purana e nel Narada Purana, il Signore Supremo dice:

 

aham eva dvija srestho
nityam pracchanna-vigrahah
bhagavad-bhakta rupena
lokam raksami sarvada

 

“Apparirò nella forma di un devoto brahmana e terrò segreta la Mia vera identità. È in questa forma che libererò tutti i mondi.”

 

Nel Padma Purana si legge: “Il Signore Supremo, Janardana, l’oggetto di meditazione dello yogi, Colui che salva il devoto da ogni sofferenza, maestro dello yoga e sempre, pienamente situato nella gioia dell’estasi trascendentale, apparirà nella Sua forma divina di Sri Caitanya.” Nel Garuda Purana lo stesso Signore Supremo dichiara, “Nascerò come il figlio di Saci a Navadvipa, Mayapur. Scenderò nella Mia forma spirituale completa durante la prima parte del Kali-yuga.” Infine, nello Srimad-Bhagavatam (11.5.32) il saggio Karabhajana descrive le manifestazioni del Signore nelle quattro ere:

 

krishna-varnam tvisakrishnam
sangopangastra-parsadam
yajnaih sankirtana-prayair
yajanti hi su-medhasah

 

“Nell’era di Kali le persone intelligenti praticheranno il canto collettivo per adorare la manifestazione di Krishna che pronuncia costantemente i Suoi nomi. Anche se non ha la carnagione scura, è Krishna stesso, venuto con i Suoi amici intimi, i Suoi servitori, le Sue armi trascendentali e i Suoi compagni eterni.”

 

Srila Prabhupada non si è risparmiato per diffondere la missione e il messaggio di Sri Caitanya in tutto il mondo. Grazie al suo sforzo colossale oggi sappiamo che per salvarci la vita dobbiamo prendere rifugio in Sri Caitanya. Prabhupada voleva che Mayapur, il luogo dove Sri Caitanya apparve, diventasse la capitale mondiale della spiritualità, perché è impregnato di un’incredibile energia spirituale. Le Scritture e i grandi maestri rivelano infatti che ogni suo granello di polvere è colmo dell’amore di Sri Caitanya. Per realizzare il desiderio di Srila Prabhupada, la ISKCON sta oggi costruendo in questo luogo il magnifico Tempio del Planetario Vedico. Sarà uno dei più grandi templi vedici del mondo e si prepara a diventare uno dei maggiori centri di cultura vedica, il cui ruolo sarà fondamentale nella diffusione del messaggio di Sri Caitanya.


Ali Spirituali

La gran parte delle tradizioni religiose promette ai propri adepti il benessere materiale in cambio della loro fedeltà. Ebbene, Sri Caitanya Mahaprabhu non ha mai fuorviato la gente, né ha dato loro false speranze. Ha invece insegnato che nessuno può ottenere pace e felicità permanenti in questo mondo, in quanto è progettato per dare sofferenza (duhkhalayam asasvatam, Gita 8.15) Non c’è acquisizione materiale che possa ridurre le nostre miserie. Il solo modo per liberarci da tutti i problemi e ottenere una gioia illimitata è riallacciare il nostro legame con Sri Krishna e fare ritorno al mondo spirituale.

Attenendoci alle istruzioni di Sri Caitanya e cantando sinceramente i santi nomi di Krishna svilupperemo molto presto le ali spirituali con cui volare felicemente verso la nostra dimora eterna. Esprimiamo dunque al Signore la nostra gratitudine rifuggendo tutti i desideri materiali e usando in modo consapevole il corpo, la mente e le parole per servirLo, glorificarLo e ricordarLo.

 

Purushottam Kumar è un membro della congregazione dell’ISKCON Calcutta. Lavora alla Tech Mahindra come risolutore associato.