Riempite i vostri orecchi con il messaggio trascendentale 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya
dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

  

bile batorukrama-vikraman ye
na srinvatah karna-pute narasya
jihvasati dardurikeva suta
na copagayaty urugaya-gathah

 

“Chi non ha mai ascoltato il racconto degli atti e delle prodezze di Dio, e non ha mai cantato a voce alta gli inni che onorano il Signore, possiede orecchi simili ai buchi nella testa di un serpente e una lingua che non è migliore di quella delle rane.”
Srimad-Bhagavatam 2.3.20

 

Urukrama si riferisce a Krishna. Krama è l’attività. Uru significa grandiosa. Vikraman sono le attività valorose, molto coraggiose. Coloro che non ascoltano delle attività valorose di Krishna si sentono appagati dalle insignificanti attività di questo mondo materiale. Le persone danno credito a un uomo comune che dichiara di essere diventato Dio. Come ha fatto a diventare Dio? Con la meditazione. E quali sono le sue attività straordinarie? Con la semplice meditazione è diventato Dio? Questa è stupidità. Dio deve agire in modo meraviglioso, altrimenti che Dio è? Un uomo comune è diventato Dio solo perché ha una barba folta? Com’è stupida questa idea. Le persone non sanno chi è Dio perché non hanno sentito parlare di Lui, di quanto sia potente, di quali atti coraggiosi sia capace.

Quando Krishna aveva sette anni sollevò un’enorme collina, la Collina Govardhana, e la sorresse con un dito per sette giorni. Questo è Dio. Krishna ebbe sedicimila mogli. Chi può mantenere sedicimila mogli? Si riesce a malapena a mantenerne una. Per questa ragione Krishna è chiamato Urukrama “Colui che compie attività grandiose” . Quando aveva sedicimila mogli, Egli si espandeva in sedicimila forme affinché nessuna si sentisse trascurata. Krishna fornì sedicimila palazzi, in ognuno dei quali c’erano molte migliaia di servitori e servitrici, ed ogni moglie fu benedetta con dieci figli. Questo significa urukrama, attività grandiose. Sri Ramacandra uccise Ravana il quale era così potente che tutti gli esseri celesti dei sistemi planetari superiori erano terrorizzati da lui. Ravana era diventato potentissimo. Suo fratello regnava in Brasile. C’era un passaggio sotterraneo da Ceylon al Brasile. Lo apprendiamo dal Ramayana. Demoni potentissimi.

Oggi chi è capace di realizzare un collegamento sotterraneo da una nazione all’altra? Tutt’al più si riesce a costruire un tunnel tra una città e l’altra. A quel tempo Ravana poté invece far costruire un collegamento sotterraneo tra un Continente e un altro. In Brasile si trovano tuttora grandi quantità d’oro. Ravana usò queste miniere d’oro per costruire la sua città, Svarna-nanka, “Ceylon d’oro”, com’era nota a quel tempo. Già a quel tempo, egli aveva una conoscenza avanzata della scienza materiale ed era anche un grande conoscitore della letteratura vedica. Grande devoto di Siva, fu grazie alle sue benedizioni che ottenne enormi ricchezze, diventando così potente da osare di rapire la moglie di Ramacandra. Questo demone potentissimo fu ucciso da Ramacandra, che raggiunse il regno di Ravana su un ponte di pietre. Le pietre galleggiavano sull’acqua. Dov’era finita la legge di gravità?

La legge di gravità come gli scienziati se la immaginano non agisce quando interviene Urukrama, Dio, la Persona Suprema. Questo era il Suo volere: “Non ci sia la legge di gravità. Le pietre galleggino sull’acqua.” Questo si chiama urukrama. Noi accettiamo Sri Ramacandra come Dio, Sri Krishna come Dio, non questi insignificanti cani e gatti. Non abbiamo niente a che fare con questi insignificanti cani e gatti. Tutti i mascalzoni affermano: “Io sono Dio.” Non è vero. Poiché le persone non sanno chi è Dio, dovete instillare nei loro orecchi il messaggio di Dio. Questo è il vostro compito. Come abbiamo letto nel verso precedente, i mascalzoni sono paragonabili ai cani, ai maiali, ai cammelli e agli asini. Non sanno niente di Dio e i fori dei loro orecchi sono simili ai buchi sulla testa di un serpente.

Quelli di voi che si sono impegnati con grande serietà nella coscienza di Krishna si sono assunti un compito di grande responsabilità: introdurre nei loro orecchi le nobili attività di Dio. Altrimenti i fori dei loro orecchi rimangono buchi nella testa di un serpente. Come ho spiegato ieri, nessuno mette le mani o le gambe nei buchi del serpente. Se questi fori restano vuoti, privi dell’ascolto delle grandiose attività del Signore, valgono quanto i buchi dei serpenti. Le persone hanno deciso: “Dio non c’è. Dio è morto. Dio non è una persona. È zero.” Non hanno quindi l’opportunità di ascoltare ciò che Lo riguarda.

I fori degli orecchi sono fatti per ascoltare il messaggio di Dio, ma le persone non lo fanno. La vostra missione è andare di casa in casa, di villaggio in villaggio, di città in città per iniettare nei loro orecchi: “Ascoltate.” Organizzate danze, canti melodiosi e distribuzione di prasada. Perché? Per iniettare le parole di Krishna nei loro buchi da serpenti. Questa è la vostra missione. È un dovere, specialmente per coloro che hanno adottato il sannyasa. Sat-nyasa significa sacrificare ogni cosa per il Supremo.


Sacrificare la Mentalità da Cani

In realtà, non abbiamo niente da sacrificare, ma dobbiamo sacrificare l’idea di essere Dio. Così è. Che cosa avete da offrire in sacrificio? È solo un bluff – sacrificare. Non possiamo sacrificare. Che cosa abbiamo da sacrificare? Non si tratta di sacrificare, ma di abbandonare la mentalità da cani: “Io sono il Signore, io sono Dio, io sono il goditore.” La mentalità da cani deve essere sacrificata. Che cos’altro potete sacrificare? Che cosa avete? Parliamo di rinuncia, ma non si tratta di rinuncia. Non avete niente, dunque a che cosa potete rinunciare? Arrivate nudi e ve ne andate nudi. Solo per un’idea falsa e illusoria pensate: “Questo è mio, questo è mio, questo è mio.”

In realtà, quando nascete, non portate niente con voi e quando ve ne andate non portate via niente. Le cose erano qui e qui rimarranno. Venite e andate. Dov’è allora il sacrificio? Dove è la rinuncia? Sono solo illusioni. Isavasyam idam sarvam (Isopanisad Mantra 1) Tutto appartiene a Dio; niente vi appartiene. Allora che senso ha rinunciare? E che senso ha godere? Non potete godere della proprietà altrui e non è neanche molto bello se dite: “Ci rinuncio.” Supponete di entrare nella Banca d’America. Se dite: “Ci rinuncio.” Che rinuncia è? La Banca d’America è vostra? Questa è pazzia. Non potete godervi la Banca d’America. Se cercate di goderne, allora siete dei criminali. E se dite: “Ci rinuncio,” allora siete dei pazzi. Questa è la vostra posizione. Le persone continuano invece ad avere due idee fisse.

I karmi pensano: “Io sono il goditore. Sono il Signore di tutto ciò che vedo. L’America è mia. Voi non potete entrare.” Questa è la posizione dei karmi. A torto si dichiarano proprietari di ciò che non appartiene loro. Sono dei ladri, dei malviventi. C’è la storia di alcuni ladri che avevano accumulato della refurtiva e poi, fuori città, se la dividevano. Uno disse: “Dividiamo il bottino onestamente.” Ma il bottino è roba rubata e parlano di “moralità”. Il diavolo cita le Scritture. Così voi americani siete venuti dall’Europa, avete rubato questa proprietà e ora parlate di moralità. Niente ci appartiene. Non ci può essere moralità se non ci si arrende a Krishna. Tutto è immorale per una persona non cosciente di Krishna.

Perciò la Caitanya-caritamrita (Antya 4.176) dice:

 

‘dvaite’ bhadrabhadra-jnana, saba—'manodharma'
ei bhala, ei manda’,—ei saba 'bhrama'

 

In questo mondo materiale fatto di dualità, diciamo: “Queste cose sono buone e queste sono cattive.” Bhadra significa buone. Abhadra significa cattive. Le cose però sono sempre le stesse. Vederle buone o cattive è solo una speculazione mentale. Qui la cosiddetta moralità e l’etica sono tutte sciocchezze, perché voi cercate di dominare la proprietà di qualcun altro. Dov’è quindi la vostra moralità? Le opinioni di moralità, immoralità, buono, cattivo sono semplicemente costruite. Finché una persona non si arrende a Krishna non c’è questione di etica o moralità. Nella nostra lezione di filosofia oggi discutiamo la moralità di Huxley. Sono tutte proposte di un pazzo. Non c’è moralità se non ci si arrende a Krishna.


Usare Pienamente il Nostro Tempo

Possiamo comprendere le cose nella loro realtà se accettiamo il messaggio di Urukrama, Krishna, se ascoltiamo ciò che riguarda le Sue attività. Non dovreste sprecare neanche un attimo in discorsi privi di senso. Avete avuto così tanti libri su Krishna. Cantate Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare oppure leggete i libri e ne discutete tra voi. Noi non leggiamo alcun altro libro scritto da mascalzoni, che fabbricano moltissime idee. Leggiamo il Bhagavatam, la Srimad Bhagavad-gita, la Brahma-samhita. Si tratta di libri autorizzati, non scritti da un mascalzone qualsiasi. Che cosa possono scrivere questi mascalzoni? Sono imperfetti. Non sprecate il vostro tempo. Semplicemente ascoltate sempre, lasciate scorrere il messaggio di Urukrama. Non sprecate un solo momento. Questa dovrebbe essere la vostra regola di vita.

Rupa Gosvami avverte che un devoto avanzato dovrebbe sempre stare attento a controllare se sta sprecando il suo tempo. Avyarthakalatvam. Uno degli scopi dei devoti. è di stare attenti a non sprecare il proprio tempo. Non sprecate il vostro tempo. Concentratevi sempre sulle attività del Signore, Krishna. Sempre, ventiquattr’ore al giorno. Caitanya Mahaprabhu dice sada. Sada significa sempre, ventiquattr’ore al giorno. Kirtaniyah sada harih: ascoltate e cantate sempre le glorie di Krishna. Altrimenti gli orecchi sono come i buchi di un serpente. In modo analogo, jihvasati dardurikeva. Jihva è la lingua e dardurikeva significa come quella di una rana – kaka-kanh, ka-ka-kahn. No. Urugaya: dovremmo cantare le gloriose attività del Signore. Questo dovrebbe essere il motto della nostra vita. Ora leggi il commento.


Pradyumna Dasa: “Spiegazione: Il servizio di devozione offerto al Signore si pratica utilizzando ogni parte del corpo. È la potenza dinamica e spirituale dell’anima. Il devoto s’impegna dunque pienamente nel servizio del Signore. Questo servizio di devozione diventa possibile quando i sensi si sono purificati a contatto col Signore; si può allora servirLo facendone un uso. Bisogna considerare impuri o materiali i sensi e le loro attività solo finché mirano al piacere materiale; se invece sono purificati agiscono esclusivamente al servizio del Signore. L’Essere Supremo è dotato di tutti i sensi e il Suo servitore, poiché è parte integrante di Lui, possiede i Suoi stessi sensi. Il servizio al Signore è l’uso completamente puro dei sensi, come lo descrive la Bhagavad-gita.

Il Signore trasmise il Suo insegnamento ad Arjuna con tutti i Suoi sensi e Arjuna lo ricevette con tutti i suoi sensi, il che permise uno scambio perfetto, che sfociò nella comprensione sensibile e logica tra maestro e discepolo. La conoscenza spirituale non è una scarica elettrica trasmessa dal maestro al discepolo, come sostengono stupidamente alcune persone avide di pubblicità. Tutto è logico e coerente e gli scambi tra maestro e discepolo sono possibili solo quando il discepolo ascolta veramente e con sottomissione. Il Caitanya-caritamrita afferma che bisogna ricevere l’insegnamento di Sri Caitanya con l’intelligenza e con i sensi per poter capire logicamente la grandezza della Sua missione.”

Prabhupada:

sri-krishna-caitanya-daya karaha vicara
vicara karile citte pabe camatkara

Questo è il linguaggio esatto. L’autore del Caitanya-caritamrita, Kaviraja Gosvami, dice: “Applica la tua logica alla misericordia di Sri Caitanya. Te lo chiedo. Prendilo in considerazione. Non accettarlo ciecamente. Se accoglierai la misericordia di Sri Caitanya con una determinazione consapevole, la troverai meravigliosa.” (Cc. Adi 8.15) Il nostro Movimento per la Coscienza di Krishna non ha lo scopo di imporre qualcosa a qualcuno con la forza, ma se sfortunatamente qualcuno non capisce, non è colpa nostra. Una persona deve avere l’intelligenza per capire. Di per sé dal punto di vista logico e filosofico la coscienza di Krishna è perfetta. Vai avanti.

Pradyumna Dasa: “I sensi di una persona ancora contaminata dalla materia sono pienamente impegnati in occupazioni materiali. Se l’orecchio non è impegnato nell’ascolto dalla Bhagavad-gita e dello Srimad-Bhagavatam, ascolterà certamente ogni sorta d’immondizie.”

Prabhupada: Sì, questo è il segreto. Abbiamo gli orecchi e abbiamo anche il suono. Leggiamo questo libro. Se non riempiamo i nostri orecchi con questi suoni trascendentali, si riempiranno di immondizia. Non possono restare vuoti. O li riempite con il messaggio trascendentale, oppure li riempite d’immondizia. Due vie. Se fate in modo che i vostri orecchi siano sempre pieni del messaggio trascendentale di Krishna, non ci sarà spazio per l’immondizia. Il nostro tentativo è di ascoltare per ventiquattr’ore. Kirtaniyah sada harih. Ventiquattr’ore. Ogni volta che avete tempo, leggete i libri e discutete tra voi. Non vi riempite gli orecchi di cose inutili, perché impediranno il vostro avanzamento. Vai avanti.

Pradyumna Dasa: “Il puro devoto che ha veramente ascoltato da una fonte perfetta il messaggio della Bhagavad-gita e dello Srimad Bhagavatam ha quindi il dovere di diffonderlo in modo vigoroso su tutta la Terra affinché tutti possano ascoltarlo. Molti desiderano trasmettere un messaggio, ma poiché non conoscono la saggezza vedica, dicono soltanto stupidaggini che altri ascoltano stupidamente. La gente riceve le notizie profane del mondo diffuse da centinaia e migliaia di mezzi d’informazione. Bisogna insegnare a tutti gli uomini ad ascoltare argomenti trascendentali e i devoti del Signore hanno la responsabilità di diffonderli con forza affinché tutti possano udirli.

Le rane gracidano molto forte, ma con il loro gracidare incitano i serpenti a divorarle. La lingua umana è fatta per cantare gli inni vedici e non per gracchiare come le rane. Anche la parola asati in questo verso è significativa. Indica una donna che si prostituisce. Certamente una prostituta non è mai celebrata per le sue virtù femminili. Così, la lingua, che deve servire alle persone per cantare gli inni vedici, sarà considerata una prostituta se proferisce soltanto assurdità materiali.”


Impegnare la Lingua

Sì, la nostra vita spirituale comincia con la lingua.

 

atah sri-krishna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau
svayam eva sphuraty adah

 

“[Poiché il nome, la forma e le qualità di Krishna sono tutti assoluti] i sensi materiali non possono apprezzare il santo nome, la forma, le qualità e i divertimenti di Krishna. Un’anima condizionata si risveglia alla coscienza di Krishna e fa servizio usando la lingua per cantare i santi nomi del Signore e gustare i resti del Suo cibo, si purifica e arriva gradualmente a comprendere chi sia veramente Krishna.”
(Bhakti-rasamrita sindhu 1.2.234)


Questi deboli sensi materiali non possono capire chi sia Krishna, che cosa siano il Suo nome, la Sua forma, i Suoi divertimenti, la Sua parafernalia, le Sue parole. Non ne sono capaci, ma quando un senso, la lingua, è impegnato nel servizio devozionale, allora si può comprendere Krishna. La lingua, s’impegna nel servizio di devozione cantando Hare Krishna. Ci è stata data proprio per questo. Il cane o il gatto non possono cantare Hare Krishna, ma voi potete farlo. Dio ve ne ha dato l’opportunità. Proprio come una donna casta è destinata a suo marito, la lingua casta è fatta per cantare Hare Krishna e gustare il Suo prasada. Per diventare perfetti basta che riusciate ad impegnare la vostra lingua nel cantare Hare Krishna e nel gustare il prasada. È semplice, non è difficile.

Ogni volta che avete tempo, cantate Hare Krishna, e se avete fame prendete il prasada di Krishna. Vivete qui, in pace. Non parlate di cose inutili e la vostra vita sarà un successo. È difficile? Noi cerchiamo di darvi il prasada di Krishna. Vi diamo l’opportunità di cantare Hare Krishna. Questo è il nostro dovere. Traetene vantaggio e fate della vostra vita un successo. Altrimenti c’è jihvasati dardurikeva. La lingua della rana è molto impegnata a gracidare, ma il suo gracidare chiama la morte: “Per favore vieni, sono qui.” Parlando di cose inutili dall’alba al tramonto permettiamo alla nostra lingua di ridurre la durata della nostra vita, ma se parliamo di Urugaya, Dio, la Persona Suprema, la nostra vita non ci può essere portata via, né può essere ridotta. Sarà eterna, basta fare queste due cose. Se impegniamo la lingua nel servizio trascendentale al Signore possiamo vedere direttamente Dio.


Vi ringrazio moltissimo.