Lezione del fondatore-acarya

 

OTTENERE LA DIMORA
DI KRISHNA

 

Dalla Bhagavad-gita impariamo a conoscere
il mondo spirituale e il modo di andarci

 

 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya
dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

prabhupada

 

mam upetya punar janma
duhkhalayam asasvatam
napnuvanti mahatmanah
samsiddhim paramam gatah

 

“Dopo averMi raggiunto, le grandi anime, yogi colmi di devozione, non tornano mai più in questo mondo temporaneo e pieno di sofferenza perché hanno ottenuto la perfezione più alta.”
Bhagavad-gita 8.15

 

Krishna dice: “Chiunque venga a Me...” Krishna è ovunque, tuttavia ha una Sua dimora. La differenza tra Krishna e un comune essere vivente è che noi possiamo essere soltanto in un luogo, mentre Krishna può essere ogni luogo. La dimora di Krishna nel regno trascendentale si chiama Goloka Vrindavana. La città dell’India di nome Vrindavan, da cui provengo, viene chiamata Bhauma Vrindavan perché è la stessa Goloka Vrindavan discesa sulla Terra. Quando Krishna discende sulla Terra, grazie alla Sua potenza interna, anche il Suo dhama, la Sua dimora –Vrindavana dhama– discende.

In altre parole, quando Krishna discende sulla Terra Si manifesta in quella particolare località. Perciò questa località, Vrindavan, è sacra. Krishna ha la Sua dimora nel mondo spirituale. E Krishna afferma: ”Chiunque raggiunga la Mia dimora non nasce più nel mondo materiale, che è pieno dei tre tipi di sofferenza.” Questa persona è detta mahatma. Forse avete già sentito questa parola. Gandhi, il nostro leader, era conosciuto come Mahatma, ma mahatma non è un titolo da politici. Mahatma indica una persona di prima classe cosciente di Krishna che è degna di entrare nella dimora di Krishna. Questa persona è chiamata mahatma.

Dovremmo usare tutte le potenzialità che abbiamo come esseri umani per diventare dei mahatma, ed essere degni di entrare nel regno di Krishna. Perché se riusciremo a farlo, per noi non ci saranno più nascite nel mondo materiale, che è pervaso dai tre tipi di sofferenza. Abbiamo indicato varie volte che cosa siano questi tre tipi di sofferenza, ma ognuno di voi sa che in un modo o nell’altro, ci troviamo in una condizione di sofferenza, dovuta alla mente, al corpo, a qualche calamità naturale o causata da amici e da animali. Siamo sempre soggetti a qualche tipo di sofferenza. Questa è la condizione del mondo materiale. Krishna dice che questo mondo è un luogo dove non si possono evitare le sofferenze, perché è stato fatto per questo.

Se non c’è sofferenza non si arriva alla coscienza di Krishna. Le sofferenze costituiscono un impulso e un aiuto per elevarsi nella coscienza di Krishna. Una persona intelligente pensa: “Non voglio soffrire, ma le sofferenze mi vengono imposte con la forza.” Nessuno desidera soffrire. Allora ci si dovrebbe chiedere: “Perché queste sofferenze mi vengono imposte per forza?” Sfortunatamente, la civiltà moderna evita questo problema: “Lasciatemi soffrire. Lasciatemi nascondere la sofferenza con gli intossicanti.” Vedete? E non appena finisce l’azione degli intossicanti sono di nuovo allo stesso punto. Questa non è la soluzione. Non si può superare la sofferenza della vita con un’intossicazione artificiale. La si deve superare con la coscienza di Krishna.

Se rimaniamo sempre nella coscienza di Krishna, allora gradualmente ci evolveremo a livello spirituale e saremo capaci di lasciare il nostro corpo materiale in coscienza di Krishna. Allora saremo immediatamente trasferiti sul pianeta dove c’è Krishna. Questo è il metodo e se si riesce ad ottenere questa condizione, si raggiunge la perfezione. Questa è la perfezione più elevata della vita, samsiddhim paramam.

 

Sri Krishna, il Signore Supremo con le Sue amiche le gopi.
Sri Krishna, il Signore Supremo con le Sue amiche le gopi.

 

 

Il Desiderio di Raggiungere Altri Pianeti

Una persona può chiedere: “Ebbene, tu affermi che entrare nel pianeta di Krishna rappresenta la più alta perfezione, ma noi cerchiamo di andare sulla luna. Questa non è perfezione?” Il desiderio di raggiungere i pianeti superiori è sempre presente nella mente degli uomini. L’essere vivente è definito sarva-ga – colui che desidera viaggiare ovunque. Questa è la sua natura. A volte voi americani vi recate in India o in Europa. Non riuscite a rimanere fissi in un luogo. Perciò la tendenza a cercare di raggiungere la luna non è una novità. O con lo yoga o con qualche altro mezzo tutti cercano di raggiungere i pianeti superiori. L’universo è diviso in quattordici sistemi planetari, in quattordici divisioni. Noi siamo nel sistema planetario intermedio.

Sri Krishna dice, a-brahma-bhuvanal lokah: “Che dire della luna, del sole o di Venere? Se si riesce a raggiungere persino il pianeta più elevato, Brahmaloka, anche lì c’è la ripetizione delle nascite e delle morti.” Allora ammettiamo che io viva ottant’anni. Ora ne ho settantuno. Tra nove anni dovrò cambiare corpo. Nessuno può restare qui con qualche metodo scientifico. Questo non è permesso. Si deve cambiare il proprio corpo. Come si cambia un vestito vecchio, così si deve lasciare il corpo vecchio per entrare in uno nuovo. La Bhagavad-gita e le altre Scritture vediche c’informano che tutti i pianeti sono abitati da molti esseri viventi.

Non bisogna pensare che noi siamo qui sulla Terra e che tutti gli altri pianeti siano vuoti. L’esperienza dimostra che nessun luogo della Terra è vuoto, senza esseri viventi. Anche se scavate nella terra, troverete dei vermi. Andate nelle acque più profonde e troverete esseri viventi. Nell’aria troverete moltissimi esseri viventi. Quindi come si può concludere che gli altri pianeti sono privi di esseri viventi? Sono tutti pieni di esseri viventi. Krishna dice: “Mio caro Arjuna, perfino se raggiungi i pianeti più elevati, dovrai accettare ugualmente il ciclo delle nascite e delle morti. Non puoi liberartene.” Egli però dice anche: “Chi raggiunge il Mio pianeta non dovrà più ritornare in questo mondo materiale pieno di sofferenza. Non ci saranno più nascite e si otterrà la vita eterna.”


Il Dovere della Vita Umana

Dovremmo essere molto seri riguardo a questo problema: come ottenere la vita eterna, piena di felicità e conoscenza. Questo è il dovere della vita umana. La gente ha dimenticato lo scopo della vita. Non sanno che il loro vero interesse è ottenere una vita eterna e piena di felicità sui pianeti spirituali. Perché l’hanno dimenticato? Sono stati imprigionati dall’attrazione materiale per i grattacieli, per le grandi fabbriche e le attività politiche. Queste persone dovrebbero sapere: “Per quanti grattacieli io possa costruire, non mi sarà permesso di rimanere qui. Dovrò andarmene e non so dove andrò.” Non dovremmo sprecare le nostre energie a costruire grattacieli. Dovremmo impiegarle per elevarci alla coscienza di Krishna, cosicché dopo aver lasciato il corpo materiale possiamo entrare nei pianeti spirituali.

La coscienza di Krishna è la vera necessità della vita. Non è una formula religiosa o un qualche divertimento spirituale. No. È la cosa più importante con cui riempire la nostra vita. Krishna non finisce mai di ripetercelo. Lo Srimad-Bhagavatam descrive altri pianeti. Molti yogi e filosofi si pongono l’obiettivo di essere elevati ai pianeti superiori per mezzo dei loro metodi yogici. Perché? Perché le comodità della vita sui pianeti più elevati sono migliori di quelle di questo pianeta. La durata della vita, il piacere, i divertimenti – tutto è migliaia di volte migliore. Perciò le persone pensano: “Andrò su questo o su quel pianeta celeste.” La Bhagavad-gita dà una bella descrizione del pianeta più elevato di questo universo, Brahmaloka, il pianeta di Brahma.

Su di esso dodici ore equivalgono a 4,3 miliardi dei nostri anni. Brahma vive cento anni di questi anni – trilioni dei nostri anni, ma anche lì, dopo una vita di trilioni di anni, si deve morire. C’è la morte. Se non si raggiungono i pianeti spirituali non si può sfuggire alla morte. Alla fine di ogni giorno di Brahma i sistemi planetari inferiori vengono ricoperti dall’acqua. C’è la devastazione e quando Brahma si sveglia, comincia di nuovo la creazione. Questa è la legge della creazione. Durante le dodici ore del giorno di Brahma, si può vedere questa manifestazione materiale di pianeti, ma quando sopravviene la notte, tutti questi sistemi planetari vengono sommersi dall’acqua che tutto distrugge. Questa è la natura del mondo materiale. Quando i sistemi planetari vengono sommersi dall’acqua, tutti gli esseri viventi muoiono. Tre quarti del nostro pianeta sono coperti dall’acqua. Un giorno non ci sarà più acqua, solo terra. Sri Krishna dice: “Ma, mio caro Arjuna, al di là di questo luogo che ‘a volte appare e a volte scompare’ c’è un’altra natura.”


La Sorgente della Conoscenza Spirituale

Prendete queste informazioni dalla Gita. Non possiamo calcolare la lunghezza e la larghezza di questo universo, ma nel mondo materiale ci sono milioni e milioni di universi come questo. Sopra il mondo materiale c’è un altro cielo, chiamato cielo spirituale. In questo cielo i pianeti sono tutti eterni e lì anche la vita è eterna. Questa manifestazione materiale è solo un quarto dell’intera manifestazione sia spirituale che materiale. Nella Bhagavad-gita (10.42) leggerete: ekamsena sthito jagat. Ekamsa significa un quarto. Questa manifestazione materiale è un quarto del totale. Gli altri tre quarti sono al di là di questo cielo materiale. La manifestazione materiale ha una copertura come quella di una palla e penetrando all’interno di questa copertura per milioni e milioni di chilometri si può entrare infine nel cielo spirituale.

Voi avete esperienza della natura materiale. Nello stesso modo c’è un’altra natura, quella spirituale. Ma anche qui voi avete esperienza della natura materiale e spirituale. Com’è possibile? Voi stessi siete una combinazione di materia e spirito. Voi stessi siete spirito e finché siete nel corpo, dentro la materia, questo si può muovere. Non appena uscite dal corpo, questo è come una pietra. Perciò potete percepire qui, all’interno di voi stessi, che cosa sia la materia e cosa sia lo spirito. C’è un mondo spirituale. Ci sono due nature: quella materiale e quella spirituale. La natura spirituale è detta superiore e quella materiale inferiore. Al di là della natura materiale c’è lo spirito, la natura superiore.

Riceviamo questa conoscenza dal Settimo Capitolo della Bhagavad-gita. Ora, non è possibile capire queste cose con degli esperimenti. Con i telescopi potete vedere milioni e milioni di stelle, ma non potete avvicinarle. I vostri sensi sono così limitati che non potete avvicinarle. Cercate di comprendere quanto siete limitati. Non cercate di comprendere Dio e il regno di Dio con degli esperimenti. Questa è una sciocchezza. Non è possibile. Dovete capirlo ascoltando la Bhagavad-gita. Non c’è altro modo. Per esempio, non potete comprendere chi è vostro padre con la conoscenza sperimentale. Dovete solo aver fiducia in vostra madre. Nello stesso modo dovete aver fiducia nella Bhagavad-gita ed ottenere così tutte queste informazioni.


Conoscenza Realizzata

Non è possibile ottenere questa conoscenza con la sperimentazione, ma se avanzate nella coscienza di Krishna, la realizzerete. Sono pienamente convinto di ciò che dico. Non parlo a vanvera. Questa conoscenza vi sarà rivelata. Se aderite alla coscienza di Krishna, comprenderete davvero questa conoscenza: “Sì, c’è Dio. C’è un regno spirituale e io devo andarci. Devo prepararmi ad andarci.” Tutto ciò è realizzabile. Aderendo alla coscienza di Krishna comprenderete tutte queste cose pratiche e tutti i problemi della vostra vita saranno risolti. Vi ringrazio moltissimo.