Los Angeles — 17 Maggio 1973

 

LE QUALITÀ DEI MIGLIORI
FRA GLI ESSERI UMANI

 

Nella società vedica non è la ricchezza ma il valore spirituale
che distingue le persone più onorate

 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya dell' Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

 

 

bhagavan api viprarse
rathena sa-dhananjayah
sa tair vyarocata nripah
kuvera iva guhyakaih

 

“O saggio tra i brahmana, anche Sri Krishna, il Signore Supremo, segue il corteo sullo stesso carro di Arjuna. Con quel seguito il re Yudhisthira sembra prestigioso, come Kuvera circondato dai suoi compagni, i Guhyaka.”
Srimad-Bhagavatam 1.9.3

 

A Naimisharanya Suta Gosvami parla davanti a un’assemblea di brahmana eruditi. Questa riunione ebbe luogo almeno cinquemila anni fa. Tutte le persone lì riunite erano eruditi e brahmana molto saggi. Per questa ragione venivano chiamati viprarse vipra e rishi. Essi non solo erano brahmana o vipra, ma anche rishi. Rishi significa persone sante. Alcuni erano rajarsi raja o re e rishi. Chiunque, anche se appartenente alla classe dei governanti, può diventare una persona santa, purché viva come una persona santa. Non importa se si tratta di un brahmana o di uno ksatriya. Gli ksatriya sono i governanti e i soldati. In genere i brahmana e gli ksatriya, che rappresentano il primo e il secondo livello della società umana, possono vivere nella loro casa altrettanto bene quanto le persone sante nella foresta o sull’Himalaya. Prima nel Bhagavatam questi brahmana venivano chiamati dvija-sresthah, “i migliori fra i brahmana.

Un brahmana è già la migliore delle persone, ma se diventa una persona santa, allora le sue qualità sono ancora più esaltate. Questi brahmana venivano chiamati atah punbhir dvija-srestha varnasrama vibhagasah: “Voi tutti siete brahmana, la parte migliore della società.” Nella civiltà vedica la società umana è divisa in classi: uomini di prima classe, di seconda classe, di terza classe e di quarta classe. Non una classe sola. No. Perché? Ci devono essere le classi. Questo l’ho già spiegato. I brahmana qualificati sono uomini di prima classe, la classe più elevata. Gli ksatriya sono uomini di seconda classe e i vaisya, i commercianti, sono uomini di terza classe. Essi hanno un solo pensiero: “Come fare denaro?” Sono uomini di terza classe, ma oggigiorno coloro che accumulano denaro in un modo o nell’altro sono ritenuti uomini di prima classe. Non importa quali qualifiche abbiano, se in un modo o nell’altro hanno accumulato denaro sono considerati uomini di prima classe. Questo è un sintomo del Kali-yuga, l’era attuale caratterizzata dalla discordia e dall’ipocrisia.

Nel Kali-yuga le vere qualifiche non sono onorate. Solo il denaro viene onorato. Questo è tutto. Nel Bhagavatam si afferma che nel Kali-yuga senza denaro non si può ottenere neanche giustizia. Nei tribunali ognuno si aspetterebbe un giudizio equo, ma nel Kali-yuga vale la regola che perfino nei tribunali non puoi avere giustizia se non hai denaro. Questa è la realtà. Se non hai denaro non puoi avere un buon avvocato e a volte in alcuni Paesi devi corrompere il giudice. Così vanno le cose oggi. Moltissimi uomini importanti sono stati tratti in arresto nel vostro Paese per la loro disonestà. Il Kali-yuga è così corrotto che i ministri sono disonesti, i giudici sono disonesti, e che dire delle persone comuni. Perciò in un modo o nell’altro devi procurarti il denaro. Allora puoi passare da perfetto gentiluomo. Continui a mantenere sempre questo tuo aspetto da gentiluomo e dentro sei pieno di ogni sporcizia. Se però le tue tasche sono piene di denaro sei una brava persona.

 

 

Sebbene fosse l’imperatore del mondo, Maharaja Pariksit accettò l’umile posizione di discepolo di Sukadeva Gosvami, grande saggio e devoto, che viaggiava per il mondo nudo, senza possedere niente. (Dettaglio di un dipinto di Ramadasa Abhirama Dasa)

Sebbene fosse l’imperatore del mondo, Maharaja Pariksit accettò l’umile posizione di discepolo di Sukadeva Gosvami, grande saggio e devoto, che viaggiava per il mondo nudo, senza possedere niente. (Dettaglio di un dipinto di Ramadasa Abhirama Dasa)

 

 

LE QUALIFICHE RICHIESTE

In passato non era così. Una persona doveva avere delle qualifiche. Varnasrama-vibhagasah — il sistema vedico comportava varie classi basate sulle qualifiche. Ci devono essere le classi, ma le persone desiderano realizzare una società senza classi, senza divisioni. E questa è l’Associazione per la coscienza di Krishna. Noi non abbiamo queste divisioni. Divisioni significa essere sottoposti al potere dei tre influssi della natura materiale. Brahmana, ksatriya, vaisya, sudra — queste divisioni si manifestano quando si è sotto il controllo della natura materiale, ma se diventate devoti, la natura materiale non vi controlla più. Questa è la differenza tra una persona perfettamente cosciente di Krishna e una completamente materialista. Una persona cosciente di Krishna, un devoto, non è più sottoposto ai tre influssi della natura materiale, ma in genere tutti sono sottoposti al loro controllo. I devoti vengono chiamati dvija-sresthah, i migliori tra i brahmana. Perfino un brahmana è sottoposto al controllo della natura materiale, ma quello stesso brahmana, quando diventa un vaisnava, un devoto, è il migliore dei brahmana.


LA DEFINIZIONE DI BHAGAVAN

Qui viene usata la parola rathena, “sul carro”. Sri Krishna e Arjuna, personalità degne di rispetto, non seguivano la processione a piedi ma usavano un carro, come facevano i brahmana e altri. Qui ci si riferisce a Krishna come Bhagavan, il Signore Supremo. L’autore avrebbe potuto usare il nome Krishna. Tutti gli altri sono citati per nome. Viene usato il nome Yudhisthira. Viene usato Dhananjaya come nome di Arjuna. Vengono usati i nomi di altre persone. Quando però si tratta di Krishna, Egli viene citato come Bhagavan, Dio la Persona Suprema. Bhagavan — ho spiegato molte volte il significato di questa parola. Bhaga significa opulenza, fortuna. Da bhaga proviene la parola bhagya. Se una persona è molto fortunata viene detta bhagyavan. Quindi bhaga significa opulenza e van indica colui che la possiede. Krishna possiede tutte le sei principali forme di opulenza: tutta la forza, tutta la bellezza, tutta la conoscenza, tutta la ricchezza, tutta la fama e tutta la rinuncia — ognuna al massimo grado. Bhagavan indica colui che ha le sei forme di opulenza in modo totale. Perciò molti mascalzoni si presentano come “incarnazioni” di Dio, Bhagavan, ma voi dovete verificare se possiedono in modo completo tutte le forme di opulenza.

La prima prova riguarda la ricchezza; solo se uno ha tutte le ricchezze può essere Bhagavan. E nessuno può dire: “Io possiedo tutte le ricchezze.” Posso avere più ricchezze di te, ma non posso dire di avere tutte le ricchezze. Perciò se si trova una persona che possiede tutta la ricchezza, tutta la forza, tutta l’autorità, tutta la conoscenza, tutta la bellezza — allora Egli è Bhagavan, cioè Krishna. L’opulenza di Krishna è incomparabile. Ho citato più volte quest’esempio. Nella società umana esiste il matrimonio. Krishna perciò sposò 16.108 mogli e a ciascuna di loro donò un palazzo di marmo adornato di gioielli. I mobili erano d’avorio e d’oro e la biancheria da letto e le tende erano tutte di seta. C’erano anche giardini meravigliosi e alberi fioriti, compreso il fiore celestiale parijata. Il fiore parijata non appare in questo mondo, ma Krishna lo portò dal cielo sulla Terra. Quando Krishna e Sua moglie Satyabhama visitarono il pianeta celeste di Indra, ella disse al marito: “Krishna, desidero questo fiore.” “Va bene.” Così Egli le dette un fiore. Poi Krishna le disse: “Perché solo un fiore? Prenderò l’albero in modo che tu abbia dei fiori ogni giorno.” Mentre stava prendendo l’albero, arrivò Indra. Indra è il re di questo pianeta celeste. “No, signore, non puoi farlo,” disse Indra a Krishna. “Non puoi portare quest’albero su un pianeta inferiore. Non posso permetterlo.” E allora Krishna disse: “No, Mia moglie lo vuole. Devo farlo.”


L’ECCELLENZA DI KRISHNA

Questo è Krishna. Egli è completo. Si comporta addirittura come un marito sottomesso per soddisfare Sua moglie in ogni modo. Quando recita la parte di un bambino davanti a madre Yasoda, fa tutto in modo perfetto. Egli non ha alcun bisogno di una moglie o di una madre. È supremo, ma quando recita la parte del marito la interpreta in modo perfetto. Sua moglie pensa: “Quanto mi è affezionato mio marito!” Perciò è molto soddisfatta. Krishna non è legato a nessuno, ma la Sua capacità di soddisfare ogni persona costituisce l’eccellenza suprema di Krishna. Sebbene dovesse soddisfare 16.108 mogli, ognuna di esse si sentiva soddisfatta e pensava: “Krishna è molto più affezionato a me che alle altre Sue mogli.” Questo è il comportamento di Krishna. Perciò Bhagavan è completo sotto ogni aspetto, in ogni campo: nella lotta, nell’opulenza, nella vita di famiglia, nella vita di rinuncia. Se studiate la vita di Krishna, troverete che ogni cosa che Lo riguarda è al massimo livello — bellezza, conoscenza e via dicendo. Cinquemila anni fa Krishna ci ha dato la conoscenza, nota come Bhagavad-gita, ma essa esercita ancora la sua influenza in tutto il mondo.

Nel nostro Movimento vendiamo ovunque e in un grande numero di copie la nostra Bhagavad-gita Così Com’è, perché essa è la conoscenza completa, non parziale. Tutto è completo. Potete indicare un qualsiasi altro libro al mondo che sia così tanto venduto e così perfetto? Non c’è. Poiché siamo devoti di Krishna, ne tessiamo le lodi in questo modo, ma qualsiasi erudito, qualsiasi filosofo, qualsiasi scienziato dirà così: “Oh, nessun libro può essere paragonato a questo.” Perciò questa è la prova della conoscenza, la conoscenza di Krishna. Perciò Egli è Bhagavan. Provate a comprendere Bhagavan. Bhagavan non è così a buon mercato che ogni mascalzone possa venire a dire: “Io sono Bhagavan. Adoratemi.” E un altro mascalzone viene a dire la stessa cosa. Non è così. Non pensate si tratti di una cosa di poco valore. Bhagavan non è una cosa comune. Egli deve essere completo in tutto. Perciò Krishna, Dio la Persona Suprema viene qui chiamato: bhagavan api. Perché api? In un testo scritto in sanscrito ogni parola ha un significato. Api significa “sebbene”. E qui ha il seguente significato: “Sebbene Egli sia Bhagavan, Dio la Persona Suprema, tuttavia si reca a vedere Bhismadeva.”


LA GRANDEZZA DI BHISMADEVA

Riflettete sulla posizione di Bhismadeva, che giaceva sul suo letto di morte. I Pandava erano suoi nipoti, quindi avevano il dovere di esserci, ma perché avrebbe dovuto andarci Krishna? Perciò è detto bhagavan api: “Nonostante che sia Bhagavan, Dio la Persona Suprema…” Egli voleva mostrare anche il Suo rispetto. Potete appena immaginare quanto fosse grande Bhismadeva. Questo è l’elenco delle grandi personalità presenti — tutti i grandi saggi e tutti i brahmana. Bhisma era una personalità di grandissimo rilievo. Non era un uomo comune. Oggi, quando una persona importante muore, tutte le persone in vista della città si recano ad offrirle il loro omaggio. Bhisma non era morto, ma stava per morire. Aveva ricevuto la benedizione di non morire finché non lo avesse desiderato: “Ora lasciatemi morire.” Allora sarebbe morto, non altrimenti. Perciò giaceva sul suo letto di morte aspettando di vedere Krishna prima di morire. Era così grande che perfino Krishna andò a vederlo. Ora potete cantare Hare Krishna.

Grazie moltissimo.