L’Intelligenza e l’Esempio

 

I membri più saggi della società dovrebbero con il loro esempio mostrare
agli altri come vivere pacificamente e diventare coscienti di Krishna

 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya
dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

 

saktah karmany avidvamso / yatha kurvanti bharata
kuryad vidvams tathasaktas / cikirsur loka-sangraham

 

“Come l’ignorante compie i suoi doveri con attaccamento al risultato, così anche il saggio agisce, ma senza attaccamento, al solo fine di portare gli uomini sul giusto sentiero.”
Bhagavad-gita 3.25

 

Ci sono due categorie di uomini: i vidvan o i saggi e gli stolti che non hanno cultura. Naturalmente gli esseri umani sono molto più intelligenti degli animali, ma tra loro ce ne sono alcuni più intelligenti ed altri meno. Gli animali e gli esseri umani hanno la stessa intelligenza per quanto riguarda mangiare, dormire, fare sesso e difendersi. Queste attività non richiedono una formazione culturale. Anche il cane sa come accoppiarsi. Per questo non c’è bisogno della filosofia di Freud.

I mascalzoni di questa società umana invece pensano: “Ecco un grande filosofo, che scrive sul sesso.” Questo è ciò che accade. Per le necessità alimentari, la terra è a nostra disposizione. Se con un po’ di lavoro producete i cereali di cui avete bisogno, potete mangiare a sazietà. Per mangiare non c’è bisogno di mattatoi tecnologicamente avanzati dove si uccidono molte mucche per poter vivere in una città al prezzo della vita di quei poveri animali. Questo significa fare un cattivo uso dell’intelligenza; non è intelligenza.

Perciò un devoto che ha intelligenza dovrebbe mostrare come usarla. Avidvamsah — gli stolti, uomini privi di conoscenza — hanno scoperto numerose attività che sono semplicemente inutili. Sono gli avidvamsah, gli uomini privi di conoscenza, che progettano il cosiddetto progresso della civiltà. Essi non fanno progredire la civiltà perché non credono nella trasmigrazione dell’anima. Non prendono in considerazione il tema più rilevante, ma fanno progetti. Nella loro vita attuale, che durerà cinquanta o sessanta anni, faranno grandissimi progetti, saranno pieni di attaccamenti materiali (saktah karmani) e ne troveranno di nuovi. Avidvamsah. Non sanno come usare il cervello e il loro talento.


UNA CIVILTÀ ATEA

Questa è la differenza tra un devata, una persona divina, e un asura, un ateo. Poiché l’asura pensa di vivere in eterno, prepara grandi progetti per le comodità materiali. Questa è una civiltà asurica. A nessuno sarà consentito di restare qui. Nella Bhagavad-gita (8.15) Sri Krishna dice, duhkhalayam asasvatam: il mondo materiale è temporaneo e pieno di sofferenza. È un luogo di sofferenza affinché possiamo comprendere la nostra posizione di anime subordinate a Dio.

Gli stolti però non prendono in considerazione la sofferenza e fanno progetti che li faranno soffrire di più. Questa è una civiltà di stolti. I cosiddetti scienziati parlano di progresso, ma è solo un gioco di parole. Qualsiasi persona intelligente può chiedere: “Allora che cosa avete risolto? Che genere di soluzione avete trovato per i problemi della nascita, della morte, della vecchiaia e delle malattie? Avete risolto questi problemi?” Non possono dire di sì. Diranno: “Stiamo cercando e fra milioni di anni forse sarà possibile. Può darsi che vivremo in eterno.”

Questo è il loro modo di parlare, ma chi vivrà milioni di anni per verificare questa affermazione? Fra cinquanta, sessanta anni nessuno ci sarà più ed anche voi sarete morti. Allora chi verificherà i risultati delle vostre azioni? Questo è ciò che dicono. Perciò le persone intelligenti hanno il dovere di mostrare il modo giusto di vivere.

Per esempio, noi che abbiamo aderito alla coscienza di Krishna diamo l’esempio coltivando i campi per procurarci il cibo. Per quanto riguarda noi stessi, possiamo andare ovunque ad elemosinare un po’ di cibo. Non abbiamo affatto bisogno di attività agricole impegnative, ma lavoriamo senza attaccamento per essere d’esempio agli altri. Non ne abbiamo bisogno, tuttavia dobbiamo lavorare. Il verso dice, kuryat: “Egli deve farlo.”

Posso dire: “Che bisogno c’è di sviluppare un grande programma di attività agricola? Posso andare ovunque a chiedere un po’ di cibo.” No, dobbiamo farlo. Perché? Kuryad vidvams tatha asaktah: una persona saggia agisce, ma senza attaccamento. I karmi, privi di conoscenza spirituale, sono molto attaccati perfino alle cose senza senso. Colui che invece è vidvan agisce nello stesso modo dei karmi, ma senza attaccamento. Perché? Cikirsur loka-sangraham: affinché gli altri possano seguire l’esempio.

“Perché fate grandissimi progetti per fabbriche grandiose? Seguite questo metodo per risolvere i vostri problemi economici.” Krishna consiglia, krisi-go-raksya-vanijyam vaisya-karma svabhavajam [Bg. 18.44]. Egli indica l’agricoltura, la protezione della mucca e il commercio. Nessuna industria. Krishna non incoraggia mai l’attività industriale. Per quanto riguarda il commercio, noi cerchiamo di coltivare i cereali e se aldilà delle nostre necessità alimentari c’è un eccesso, allora possiamo portare i cereali o qualsiasi altra cosa che abbiamo prodotto in quei luoghi dove ce n’è bisogno. Questo si chiama commercio. Anche lo scambio è una forma di commercio. Perciò è questo che Krishna ci consiglia, e poiché siamo coscienti di Krishna, dobbiamo ubbidire ai Suoi ordini.


IL DOVERE DEI BRAHMANA

L’attività agricola però non è per tutti. È per gli uomini di terza categoria. La prima categoria è quella dei brahmana, gli uomini che hanno la conoscenza, che conoscono il valore della vita e come la vita deve essere diretta ora in un modo ora in un altro. Essi hanno la conoscenza e guidano coloro che non l’hanno. Perciò il brahmana è il guru di tutte le altre classi. La nostra posizione è quella del brahmana, però noi siamo anasakta, privi di attaccamenti. Senza attaccamenti potremo insegnare agli altri come vivere pacificamente e riservare il proprio tempo alla coscienza di Krishna. Questo è ciò che viene affermato qui. Kuryad vidvams tatha asaktas cikirsur loka-sangraham. L’idea è d’insegnare alle persone a vivere in pace e a diventare coscienti di Krishna.

Vi ringrazio moltissimo. Hare Krishna.