Lezione del fondatore acarya

 

Il Fine Sconosciuto

 

Sri Krishna dice che dovrebbe essere Lui lo scopo della nostra vita
e non la soluzione dei cosiddetti problemi temporanei

 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya
dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

 

 

gatir bharta prabhuh saksi
nivasah saranam suhrit
prabhavah pralayah sthanam
nidhanam bijam avyayam

 

“Sono la meta, il sostegno, il maestro, la dimora, il rifugio e l’amico più caro. Sono la creazione e la dissoluzione, il fondamento di tutto ciò che esiste, sono il luogo di riposo e il seme eterno.”
Bhagavad-gita 9.18

 

Il Signore è gati, la nostra meta o il nostro scopo finale. A causa della nostra ignoranza, del fatto che veniamo sopraffatti dall’energia illusoria, non conosciamo quale sia la meta finale della vita. Lo scopo della vita è ristabilire la nostra perduta relazione con il Signore Supremo. Sfortunatamente le persone non lo sanno e si limitano a pensare che lo scopo della vita sia sviluppare al massimo la gratificazione dei sensi. Questa è illusione. Poiché siamo assorbiti dalla materia e il concetto di vita materialistica è centrato sui nostri sensi, per mezzo di essi cerchiamo di ottenere ogni tipo di piacere possibile.

Le persone non hanno altre informazioni. Guadagnano, lavorano duramente e il loro fine supremo è la gratificazione dei sensi. Il vero fine supremo è Krishna, il Signore Supremo. Dove andate? In che modo state avanzando? “Oh, questo non lo possiamo dire. Progrediamo nella gratificazione dei sensi. Il nostro scopo è realizzare il massimo del piacere.” No, lo scopo è Dio, Visnu, il Signore Supremo, di cui siamo parti integranti. Avendo dimenticato la nostra relazione con Dio, lottiamo. Nella Bhagavad-gita Sri Krishna (15.7) afferma:

 

mamaivamso jiva-loke
jiva-bhutah sanatanah
manah sasthanindriyani
prakriti-sthani karsati

 

Gli esseri viventi, in questo mondo di condizioni, sono miei frammenti eterni, ma essendo condizionati, lottano duramente con i sei sensi tra cui la mente.”

 

Prakriti-sthani: “in questa natura materiale.” Questi frammenti del Signore Supremo, gli esseri viventi, lottano intrappolati dai sensi e dalla mente. Non è questo però il vero scopo. Nella Bhagavad-gita il Signore dice che è Lui lo scopo. Questa natura materiale è la natura esterna del Signore Supremo. Poiché siamo stati intrappolati in questa natura materiale, pensiamo che fare avanzamento materiale sia la perfezione della vita. Ciò è detto durasaya. Duh significa molto distante o molto difficile e asaya significa speranza. Questa speranza non verrà mai soddisfatta. Si chiama illusione.

Progrediamo per rendere perfetta la vita con l’avanzamento materiale. Questa nostra speranza è ingiustificata. Non verrà mai soddisfatta. E qual è l’attività? Adanta-gobhir visatam tamisram. Go significa sensi. Adanta significa sfrenati, privi di controllo. Sensi privi di controllo – proprio come un cavallo senza briglie. Voi siete su una carrozza e il vostro cavallo è senza controllo, senza briglie, vi trascina con grande forza e vi getta nell’Oceano Atlantico. Voi non avete alcun controllo. Visatam significa che entrate nella parte più scura delle tenebre a causa dei vostri sensi sfrenati e privi di controllo. Le persone che non conoscono la meta cercano di scoprire con l’esperienza ciò che è già stato scoperto. Vi darò un esempio pratico.

Il padre di uno dei nostri studenti è venuto e gli ha detto: “Oh, non mi piace questa compagnia che ti sei trovato. Perché non ti occupi di donne? Mangia, bevi e cerca il piacere. Ti regalerò un’automobile.” Vedete? Dov’è l’errore di questo povero studente? Sta cercando di evitare tutti gli intossicanti, non mangia la carne e vive con purezza nutrendosi di vegetali. Controlla i sensi, non ha relazioni sessuali illecite e frequenta le lezioni della mattina e della sera. Suo padre però pensa che questo sia pericoloso. Egli ha già sperimentato la vita materiale. E’ stato sposato e ha divorziato tre volte.

Ha avuto una pessima esperienza della vita, ma cerca di indurre suo figlio a fare le stesse cose. Non ha altre idee. Questo si chiama punah punas carvita carvananam: “masticare il masticato.” Prendo della canna da zucchero, la mastico estraendone tutto il succo e poi la getto per la strada. Qualcuno viene e la mastica. Che cosa c’è per lui? Io ne ho già estratto tutto il succo. Questa esperienza di vita materiale – andare a caccia di donne, bere e gratificarsi i sensi, spendere senza freno e molte altre cose – l’abbiamo fatta, ma non ne abbiamo tratto nessuna vera felicità. Tuttavia, cerco d’indurre mio figlio, che dipende da me, a vivere nello stesso modo.

Le persone sciocche non pensano: “Ho già sperimentato tutte queste cose. Quale vantaggio, quale felicità ne ho tratto? La mia vita è stata una delusione. Allora perché dovrei indurre mio figlio a fare le stesse cose? Se amo davvero mio figlio perché spingerlo a questo? Che sperimenti la coscienza di Krishna.” No. A causa dei loro sensi fuori controllo non riescono a pensare così. C’è una storia molto carina. Le scimmie sono sempre molto indaffarate. Lo sapete? Ma il loro scopo è semplicemente distruggere. Nel villaggio c’era un falegname che stava tagliando un grosso tronco con una sega. Alla fine della sua giornata di lavoro era riuscito a segare metà del tronco, allora mise un fermo tra le due parti e se ne andò.

Venne una scimmia, tolse il fermo e le due metà del tronco si chiusero una sull’altra tagliandole la coda. Allora la scimmia andò dai suoi compagni e disse: “Tagliarsi la coda è l’ultima moda.” Nella mia infanzia ho visto una storia simile al cinema. Un uomo era seduto su una panchina e alcuni ragazzi dispettosi inchiodarono la coda del suo frac alla panchina. Quando si alzò, metà della coda non c’era più. Al ballo, mentre danzava tutti guardavano la sua parte posteriore: “Che cos’è successo? La sua coda è tagliata via.” Egli si guardò allo specchio. “La mia coda è tagliata.”

Allora cominciò a danzare con maggiore entusiasmo e a tutti quelli che gli chiedevano: “Che cos’è …?” “Oh, è l’ultima moda.” E tutti gli uomini cominciarono a tagliarsi le code del frac. Vedete? La vita continua: “Io sono stato ingannato, quindi non voglio che mio figlio sia intelligente. Che anch’egli venga ingannato.” Questo significa continuare a masticare il masticato, ma dalla Bhagavad-gita apprendiamo che il nostro scopo supremo nella vita è raggiungere Krishna, il Signore Supremo, gatih.


Krishna, il Mantenitore

La parola successiva del verso di oggi è bharta: “mantenitore”. Krishna mantiene tutti. Questo è un fatto. Ci sono 8.400.000 specie di vita tra cui 400.000 umane. Le altre specie non hanno problemi di sostentamento, per loro non esiste una cosa come morire di fame. Esse mangiano, dormono, si accoppiano e si difendono ognuna a modo suo, non hanno problemi, solo gli uomini civilizzati ne hanno. Questi ultimi non credono che Dio protegge tutti. Sviluppando la loro civiltà hanno appreso un’arte: rifiutare Dio. Vogliono risolvere i loro problemi di sostentamento da soli.

Dio dà loro cereali, frutta, vegetali, latte in misura sufficiente. No. Vogliono risolvere il loro problema uccidendo i poveri animali. Non credono in Dio. Non pensano: “Sto uccidendo dei poveri animali indifesi. Anch’essi sono figli di Dio come me. Dio mantiene questi poveri animali. Dio mantiene me. Perché dovrei interferire con la vita degli altri?” Vedete? Non hanno questa sensibilità perché non credono in Dio. Non hanno fede. Questo è ciò che accade. Ma nella Bhagavad-gita il Signore dice. “No, Io sono il Supremo. Io sono il prabhava. Tutto, qualunque cosa vedete, emana da Me.” Non abbiamo problemi di sostentamento. Dio mantiene tutti.

Le risorse produttive in tutto il mondo sono sufficienti al fabbisogno di tutta la popolazione del globo. Questa è opera di Dio. Non c’è carestia, ma poiché ci siamo fatti tutte le nostre regole, possiamo produrre molto di più di quello che ci è necessario e gettare l’eccesso nell’oceano. Tuttavia, se qualche regione povera o qualche fratello povero si fa avanti ci rifiuteremo di condividere con loro. Poiché non sappiamo che la nostra meta dovrebbe essere Dio, violiamo le regole della natura, le leggi di Dio e ci intrappoliamo nella natura materiale. Questo è gatir bharta prabhuh.

Prabhu significa padrone e saksi significa testimone. Dio risiede nel vostro cuore, pertanto è il testimone. Qualunque cosa facciate, Egli ne è testimone. Vi dà la possibilità di fare qualsiasi cosa vi piaccia, anche di dimenticare. Supponiamo che volessi fare qualcosa in questa vita, ma che non riesca a completare la mia impresa. Nella prossima vita, quando avrò un altro corpo, Dio mi ricorderà: “Bene, volevi fare questo. Perché non provi?” Nella Bhagavad-gita (15.15) Sri Krishna afferma: sarvasya caham hridi sannivistah: “Sono nel cuore di ogni essere.” Mattah smritir jnanam apohanam ca: “Da Me vengono il ricordo, la conoscenza e l’oblio.”

Perché Dio fa in modo che una persona dimentichi e ne incoraggia un’altra? Egli risponde ai loro desideri. La maggior parte delle persone non desidera ravvivare la relazione con il Signore Supremo. Ogni volta che parlo di Dio, qualcuno manifesterà il proprio dubbio: “Oh, che cosa è Dio? Swamiji, perché parli di Dio?” Non vogliono Dio e allora Dio risponde: “DimenticateMi. Sì, dimenticateMi e soffrite.” Altri desiderano Dio, come lo studente che cerca di recuperare la sua relazione con Krishna. Oh Krishna, dai anche a lui ciò che desidera: “Sì.”

Il compito di Dio è farvi dimenticare perché volete dimenticare. E quando sarete avanzati, se volete conoscere, se volete recuperare la vostra relazione con Lui, Egli vi incoraggerà. Il testimone vi concede una piena indipendenza. Qualunque cosa desideriate potete farla, ma nello stesso tempo Egli vi istruisce: “Queste cose non ti soddisferanno, mio caro ragazzo. Smetti di fare sciocchezze. Vieni da Me. Io ti proteggerò sempre.” Noi però non vogliamo essere protetti. Che cosa può fare Dio? Può fare tutto, ma non interferisce con i vostri affari.

Se volete dimenticare, vi darà così tante opportunità per mezzo dell’energia illusoria che dimenticherete, dimenticherete, dimenticherete. Ora avete questo meraviglioso corpo di un essere umano civilizzato e potete ottenere corpi ancora più elevati, come quelli di Brahma o del sole o della luna. E se dimenticate, discenderete tra i cani e i gatti, tra le formiche e i germi e in molte altre forme – diventerete vermi negli escrementi. Egli vi darà tutte le possibilità. Questo si chiama karma-cakra, il ciclo delle attività.


Ravvivare i Nostri Desideri Puri

Qualunque sia il vostro desiderio, Dio acconsente. Perciò dovremmo far rivivere i nostri desideri puri. La Bhagavad-gita e le altre Scritture esistono per questo. Abbiamo dimenticato tutte queste cose, quindi ci sono i libri e le Scritture. È la misericordia di Dio. Ogni giorno consultiamo libri per fare qualcosa. Qual è la tariffa postale? Non lo so. Devo spedire un pacco e subito consulto un libro. Ci sono le indicazioni, c’è la guida postale e faccio la cosa giusta. Nello stesso modo, se dimentichiamo lo scopo della vita, dobbiamo consultare le Scritture per avere indicazioni. Il Signore dice: gatir batha prabhuh saksi: “Sono la meta. Sono il vostro mantenitore. Sono il vostro Signore. Sono il testimone di quello che fate.” Nivasa: “E voi vivete in Me. Non siete indipendenti.”

Noi viviamo sulla Terra, sotto il cielo. E che cosa è il cielo? E che cosa è la Terra? Energie del Signore Supremo. Nivasah saranam. “Voi cercate di vivere. In ogni momento adulate qualcuno più importante di voi, ma perché non vi rivolgete a Me? Non potete vivere senza adulare il vostro capo. Questa è la vostra posizione.” Saranam significa prendere rifugio in qualcuno. Specialmente oggi, per quanto io possa essere istruito, con una domanda prendo rifugio in un uomo importante: “Per favore, dammi un impiego.” Posso essere una persona molto intelligente e diventare il governatore di questa regione.

Oh, dovrò adulare le persone per la strada: “Per favore, votate per me. Per favore, votate per me. Per favore rieleggetemi.” Dunque sto prendendo saranam. Sto adulando. Prendo rifugio continuamente. Allora perché non prendere rifugio in Dio? “Oh, ma che cosa dici? Perché parli di Dio, Swamiji?” Prenderanno rifugio in un cane anziché in Dio. Vedete? Questo è ciò che accade. Saranam suhrit. Suhrit significa benefattore. Chi può diventare più benefattore di Dio? Io posso essere un amico, un benefattore, per una cerchia limitata di persone, ma Dio è l’amico e il benefattore di tutti gli esseri viventi. Posso prendermi cura dei membri della mia famiglia, vedere che siano felici, che mangino, ma Dio si prende cura degli innumerevoli esseri viventi. Vedete?

Io non mi prendo cura delle formiche della mia stanza per essere sicuro che mangino. Non mi prendo cura delle cimici nel mio letto. Dio si prende cura di loro. Egli è suhrit. Desidera che “viviate, che vi sia data la libertà, tutto ciò che volete. Ma se volete essere felici, smettetela con tutte queste sciocchezze. Venite a Me. Prendete rifugio in Me. Io vi proteggerò sempre.” Prabhavah: sviluppo. Voi cercate lo sviluppo economico, ma come potreste ottenerlo se non ci fosse il materiale fornito da Dio? Potete costruire un grande grattacielo senza che i materiali vi vengano forniti da Dio? Potete fare opere in legno? Potete fare opere in pietra? Potete fare opere con la calce? Potete fare opere in ferro? Non potete costruire senza materiali. Potete lavorare, faticare.

I materiali sono forniti da Dio e con il vostro lavoro, la vostra intelligenza, potete trasformare una cosa in un’altra. Gli esperti di economia dicono: l’uomo non può produrre niente, può solo trasformare una cosa in un’altra. Non potete fabbricare l’acciaio. Potete trasformare dei minerali grezzi in una grande fabbrica d’acciaio. Questo potete farlo sprecando il vostro tempo prezioso. Avete energia, ma non potete fabbricare l’acciaio. Potete produrre il vetro per vivere in un edificio molto comodo con vetri da tutte le parti, ma che cosa è il vetro? Il vetro è una pietra mescolata con alcuni elementi chimici. La pietra è fornita da Dio e gli elementi chimici anche.

L’intelligenza con cui lavorate vi è data da Dio. Il vostro corpo vi è dato da Dio. Voi siete di Dio. Perciò tutto è di Dio. Prabhavah: “Io sono l’origine da cui tutto proviene.” Pralayah. Se Dio vuole, in un secondo la vostra città di New York verrà gettata nell’Oceano Atlantico. Sthanam: Egli è il rifugio. Nidhanam bijam. Bijam significa seme. Avyayyam: imperituro. Allora che cosa sono gli esseri viventi? Sono frammenti del Signore Supremo. Noi siamo esseri viventi. Usiamo la nostra energia per costruire tutte queste cose, ma questi materiali non hanno alcun valore se non ci siamo noi. Questa terra, l’America era vuota prima che dall’Europa venissero qui persone civilizzate. Per mezzo dell’energia di questi esseri viventi, la materia qui si è sviluppata.

La materia non è importante. Non date troppa importanza alla materia. L’elemento importante è l’essere vivente. E che cosa è l’essere vivente? L’essere vivente è parte integrante dell’Essere Supremo. Perciò Egli è l’origine dei semi degli esseri viventi. Il verso successivo comincia con tapamy aham: “Sono la fonte del calore.” Il sole dà calore. Non potete costruire un sole, ma il Signore può. Dunque Egli ci riscalda. Aham varsam: “Sono la pioggia.” Non potete controllare la pioggia. Questo è nelle mani di Dio o sotto la direzione di Dio. Se non c’è la pioggia, voi non potete fare la pioggia o se ce n’è troppa, non potete fermarla. Nigrihnamy utsrjami: “E se voglio, posso sconvolgere l’intera popolazione del mondo. Se voglio posso distruggere tutti in un momento. Io posso farlo.”

Amritam
: “Se voglio, posso darvi la vita eterna.” Se ci avviciniamo a Dio, la vita eterna è garantita. Se non lo facciamo, proseguiamo nel ciclo delle nascite e delle morti. Amritam caiva mrityus ca sad asac caham arjuna. Sat indica l’energia spirituale e asat quella materiale. “Poiché entrambe queste energie sono energie di Dio, anch’esse sono Dio, Arjuna.” Questa descrizione della Sua posizione personale, la posizione di Dio, viene data da Sri Krishna ad Arjuna. Dobbiamo imparare dalla Bhagavad-gita, enunciata direttamente dal Signore Supremo, accettarla ed agire di conseguenza. Questa è la coscienza di Krishna. Pensiamo a Krishna. Egli è tutto. Perciò sottomettiamoci e proseguiamo con questo metodo del servizio di devozione. Questa è la via della felicità. Questa è la via della perfezione.


Vi ringrazio moltissimo.