Lezione del fondatore-acarya: Come avvicinare un guru

 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya
dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

tabe sanatana prabhura carane dhariya
dainya vinati kare dante trina lana
“nica jati, nica-sangi, patita adhama
kuvisaya-kupe padi’ gonainu janama!”

 

“Mettendosi un filo di paglia tra i denti e chinandosi a terra, Sanatana Gosvami afferrò i piedi di loto di Sri Caitanya Mahaprabhu e Gli rivolse umilmente queste parole: “Sono nato in una famiglia degradata e frequentavo persone spregevoli. Io stesso sono un essere spregevole, il più degradato tra gli uomini. Ho trascorso tutta la mia vita nel pozzo di un materialismo peccaminoso.”
Sri Caitanya-caritamrita, Madhya-lila 20.98-99

 

Sanatana Gosvami incontra Caitanya Mahaprabhu. Circa cinquecento anni fa Sanatana Gosvami era ministro nel governo Pathan di Nawab Hussein Shah, nel Bengala e quando incontrò Caitanya Mahaprabhu, decise di ritirarsi dalla vita politica per unirsi al Suo Movimento. Quando presentò le dimissioni, il Nawab s’infuriò perché per governare il regno, faceva affidamento su Sanatana Gosvami. Quando Sanatana Gosvami gli chiese il permesso di ritirarsi, il Nawab ne fu sconvolto. Alla fine, Sanatana Gosvami si ritirò dal servizio governativo e con grande difficoltà raggiunse Caitanya Mahaprabhu, che si trovava a Varanasi, l’attuale Benares. Sanatana Gosvami è un’acarya, una persona che conosce il significato degli sastra, le Scritture, si comporta secondo gli insegnamenti delle Scritture e su questa base istruisce i suoi discepoli.

La letteratura vedica consiglia di adorare l’acarya. Sanatana Gosvami con il suo comportamento c’insegna come avvicinare un guru. Per avvicinare un guru, ci si deve innanzitutto arrendere a lui. Questo è affermato in tutta la letteratura vedica:

 

tad-vijnanartham sa gurum evabhigacchet
samit-panih srotriyam brahma-nistham

 

“Per comprendere in modo appropriato queste cose una persona deve avvicinare con umiltà, con della legna da ardere in mano, un maestro spirituale che sia esperto dei Veda e fermamente dedito alla Verità Assoluta.” (Mundaka Upanisad 1.2.12)

 

Nella Bhagavad-gita (4.34) Krishna afferma:

 

tad viddhi pranipatena
pariprasnena sevaya
upadeksyanti te jnanam
jnaninas tattva-darsinah

 

“Cerca di conoscere la verità avvicinando un maestro spirituale, ponigli delle domande con sottomissione e servilo. L’anima realizzata può rivelarti la conoscenza perché ha visto la verità.”

 

Prima di tutto il guru è tattva-darsi, una persona che conosce la Verità Assoluta. La Verità Assoluta è Krishna. Come Egli afferma nella Bhagavad-gita (7.7), mattah parataram nanyat kincid asti dhananjaya: “O conquistatore delle ricchezze, non esiste verità superiore a Me.” Tutti gli acarya del passato e quelli attuali accettano Krishna come la Persona Suprema. In India, negli ultimi mille anni, tutti gli acarya – Ramanujacarya, Madhvacarya, Nimbarka e perfino Sankaracarya – hanno accettato Krishna come Dio, la Persona Suprema. Anche Sri Caitanya Mahaprabhu è Krishna. Nella forma di Caitanya Mahaprabhu, Krishna è apparso come un Suo stesso devoto.

Cinquemila anni fa, Krishna è apparso come il Signore Supremo ed ha insegnato la Bhagavad-gita alle anime cadute. Ha affermato la Sua Divinità dicendo, sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me.” (Bg. 18.66) Ma i cosiddetti eruditi pieni di sé e gli uomini importanti si rifiutano dicendo: “Perché dovrei arrendermi a Krishna?” Perciò Krishna stesso è apparso come devoto di Se stesso. Questo è Sri Caitanya Mahaprabhu. Caitanya Mahaprabhu è Krishna stesso, ma insegna come avvicinare Krishna ed anche i Suoi discepoli insegnano la stessa filosofia.

Non c’è alcuna differenza tra la filosofia di Krishna e quella di Caitanya Mahaprabhu. Non possiamo inventare una filosofia. Questa è una sciocchezza. La filosofia è una; la religione è una. Tutti devono seguire. Non c’è alternativa. Non “puoi fare tutto quello che vuoi”. No. Mam ekam– solo Krishna. Alcuni missionari dicono che puoi inventare il tuo metodo di adorazione e che qualsiasi metodo tu scelga, va bene. Queste falsità non vengono accolte dagli acarya. Lo Srimad-Bhagavatam (1.3.28) afferma, krisnas tu bhagavan svayam: “Krishna è Bhagavan, Dio la Persona Suprema.” Vuoi sapere chi è Bhagavan? È Krishna.


Il Signore Supremo


Religione significa comprendere Bhagavan. Giorni fa, consultando un dizionario abbiamo letto che religione significa metodo con cui possiamo comprendere il Signore supremo. C’è un Signore supremo, come in ogni dipartimento, in ogni Stato, in ogni relazione, in ogni affare, in ogni istituzione c’è un capo. Ne avete un’esperienza pratica. Senza un capo niente può essere portato a termine in modo appropriato. È necessario un capo. Il termine sanscrito per capo o responsabile è isvara. Ci sono vari tipi di responsabili secondo il tempo e l’ambito. Nel vostro Paese il responsabile è il Presidente. In un altro paese il responsabile è qualcun altro. Ci sono molte centinaia e migliaia di pianeti in questo universo e su ogni pianeta c’è un capo.

Sul pianeta sole c’è un capo. Il suo nome è Vivasvan. Sul pianeta luna c’è un capo. Su ogni pianeta ce n’è uno. Al di sopra di tutti loro c’è il capo supremo dell’universo, chiamato Brahma e ci sono molti milioni di brahmanda o universi. Pertanto ci sono molti responsabili, ma nella Brahma-samhita (5.1) Krishna viene descritto come il responsabile supremo: isvarah paramah krisnah. Ci sono molti capi, ma il capo supremo è Krishna. Nello stesso verso della Brahma-samhita la Sua forma viene descritta come sac-cid-ananda-vigrahah. Egli è una forma eterna di felicità e conoscenza. Vigrahah significa forma. Bhagavan ha una forma.

Voi qui vedete Krishna nella Sua forma di Divinità, ma la Sua forma è differente dalle nostre. Egli è sac-cid-ananda. La Sua forma è eterna; la nostra forma attuale, questo corpo, non è eterno. Dobbiamo lasciarlo. Dobbiamo accettare un’altra forma in base al nostro karma, Krishna invece non deve farlo. Egli ha la Sua forma originale. Ha molte forme ed espansioni, ma la Sua forma originale è Krishna con due braccia e un flauto. La Brahma-samhita afferma:

 

venum kvanantam aravinda dalayataksam
barhavatamsam asitambuda sundarangam
kandarpa-koti-kamaniya-visesa sobham
govindam adi-purusam tam aham bhajami

 

“Adoro Govinda, il Signore primordiale, intento a suonare il flauto; i Suoi occhi sbocciano come petali di loto e il Suo capo è ornato da una piuma di pavone. La Sua forma di bellezza ha il colore delle nuvole blu e la Sua avvenenza unica incanta milioni di Cupidi.”

 

Krishna è sempre rappresentato mentre suona il flauto. E barhavatamsa, una piuma di pavone orna il Suo capo. Queste caratteristiche sono descritte nella letteratura vedica. Noi non adoriamo Krishna come una forma immaginaria di Dio. No. I mayavadi, gli impersonalisti, affermano che possiamo immaginare una forma qualsiasi di Dio. No. Questa non è la realtà. Dio ha la Sua forma originale, la Sua vera forma: sac-cidananda- vigrahah. Krishna non può essere compreso con facilità. Nella Bhagavad-gita (7.3) Krishna dice:

 

manusyanam sahasresu
kascid yatati siddhaye
yatatam api siddhanam
kascin mam vetti tattvatah

 

“Tra milioni di uomini, forse uno è interessato a diventare siddha.” Siddha significa liberato. Se una persona non è contaminata da questa atmosfera materiale, viene definita siddha. Perciò, tra molti milioni di persone, una può essere interessata a liberarsi dalla contaminazione materiale e tra i molti siddha (yatatam api siddhanam) solo uno può comprendere Krishna (kascin mam vetti tattvatah).


Krishna Indica la Via


Non è facile comprendere Krishna, ma quando Krishna viene di persona nella forma di un devoto e ci indica le vie e i mezzi per avvicinarci a Lui, la comprensione diventa più facile. Questa persona è Caitanya Mahaprabhu. Se seguiamo il metodo indicato da Krishna è molto facile comprendere Krishna. Perciò, se utilizziamo la misericordia di Caitanya Mahaprabhu, possiamo comprendere Krishna con facilità. Questo è stato riconosciuto da Rupa Gosvami, il fratello minore di Sanatana Gosvami. Entrambi erano ministri. Rupa Gosvami Lo ha così descritto:

 

namo-maha-vadanyaya
krishna-prema-pradaya te
krisnaya krishna-caitanya
namne gaura-tvise namah

 

“O avatara estremamente magnanimo! Tu sei Krishna stesso apparso come Sri Krishna Caitanya Mahaprabhu. Hai assunto il colore dorato di Srimati Radharani e distribuisci ampiamente il puro amore per Krishna. Ti offriamo i nostri rispettosi omaggi.”
(Caitanya caritamrita, Madhya 19.53)

 

Rupa Gosvami diceva: “Caitanya Mahaprabhu, Tu sei Krishna. Ora, questa volta, sei apparso come Krishna Caitanya per dare Krishna a tutti. Krishna ha posto una condizione. Sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja: ‘Abbandonati a Me.’ [Bg. 18.66] Qui ora, come un devoto di Krishna, Tu distribuisci Krishna incondizionatamente. Perciò Tu sei l’incarnazione più munifica: maha-vadanyaya.” In un modo o nell’altro, Sanatana Gosvami fu attratto da Caitanya Mahaprabhu. Si dimise da ministro e venne a Benares per sottomettersi a Caitanya Mahaprabhu.

Quando avviciniamo un guru, la prima condizione è essere umili e arresi. Poi, dobbiamo servire il maestro spirituale per ottenere la sua benevolenza. Questo è il metodo. Sanatana Gosvami c’insegna come avvicinare un guru – con molta umiltà. In India, per tradizione la rappresentazione simbolica dell’umiltà era prendere in bocca un filo d’erba. In questo modo si comprendeva che una persona si presentava con grande spirito di sottomissione. Questo sistema non è attuale, ma nel passato era così. Inoltre, Caitanya Mahaprabhu c’insegna:

 

trinad api sunicena
taror api sahisnuna
amanina manadena
kirtaniyah sada harih

 

“Si dovrebbero cantare i santi Nomi del Signore in un umile stato di mente, considerandosi inferiori a un filo di paglia nella strada, diventando più tolleranti di un albero, privi di ogni senso di falso prestigio e sempre pronti a offrire i propri rispetti agli altri. In questo stato di mente si possono cantare costantemente i santi Nomi del Signore.”
(Sri Siksastaka 3)

 

Tempo di Sciocchi

Ora il Kali-yuga si è molto, molto degradato. Le persone sono molto, molto degradate. In pratica oggi il cento per cento della popolazione è costituito da manda. Manda significa privo di qualsiasi valore o molto incapace o molto lento. Ci sono vari significati di manda. In questa era tutte le persone sono manda e sumanda-matayo: poiché in generale sono molto negative, ognuna ha il suo personale metodo di realizzazione spirituale. Innanzitutto non sono interessate, manda. Il vero valore dell’essere umano è la comprensione spirituale. La vita umana è fatta per la comprensione spirituale. Athato brahma jijnasa: “Poni domande sulla Verità Assoluta.”

Questo è l’unico dovere della forma umana, ma poiché siamo manda, abbiamo inventato moltissimi altri doveri che ci impegnano. Questa è la realtà, non è conforme alla filosofia Vaisnava, ma questa è la realtà. Possiamo migliorare lo standard delle nostre condizioni di vita, ma esse sono sempre improntate a un concetto di vita basato sul corpo. Sono seduto su questo comodo simhasana o sedile, ma posso sedere sul pavimento. Non fa molta differenza. Noi siamo una combinazione di spirito e materia. Questo corpo è materia e la forza che lo muove è l’anima spirituale. Poiché siamo manda, siamo così sciocchi che neppure gli uomini più eruditi né i cosiddetti scienziati e filosofi riescono a comprendere questa distinzione. Pensano che questo corpo sia tutto, ma non è vero. Il corpo non è tutto.

La forza che fa muovere il corpo è l’anima spirituale. Stiamo ripetutamente cercando di convincere le persone di questa semplice verità, ma sono così stupide che non riescono a capire. Queste persone sono state paragonate ad animali. Gli sastra dicono:

 

yasyatma-buddhih kunape tri-dhatuke
sva-dhih kalatradisu bhauma ijya-dhih
yat-tirtha-buddhih salile na karhicij
janesv abhijnesu sa eva go-kharah

 

“La persona che identifica il proprio sé con il corpo inerte composto di muco, bile e aria, che considera la moglie e la famiglia una sua proprietà permanente, che considera il Paese in cui è nato degno di adorazione, oppure visita un luogo di pellegrinaggio unicamente per potervisi bagnare, e non per incontrarvi uomini dalla conoscenza trascendentale, deve essere considerata non migliore di una mucca o di un asino.”
(Srimad-Bhagavatam 10.84.13)

 

Chi ha un concetto della vita basato sul corpo pensa: “Sono nato in America, oppure, sono nato in India, perciò questo è il mio Paese.” Ma quanto resterai in America? Quanto resterai in India? Non lo sanno, ma sono fissi su questo concetto della vita basato sul corpo. Yat-tirtha-buddhih salile: in ogni comunità religiosa le persone desiderano andare nel loro luogo santo. Ci vanno e si bagnano. In India le persone vanno ad Hardwar, a Vrindavan o a Prayag e si bagnano nel Gange o nella Yamuna. Nello stesso modo, i Cristiani vanno a bagnarsi nel fiume Giordano. Janesv abhijnesu sa eva go-kharah. Questo modo di vivere è go-kharah. Go significa mucca e kharah asino. Se non comprendiamo il valore della vita, se non stiamo con un maestro spirituale saggio e trascorriamo la vita senza questa comprensione, non siamo migliori di una mucca e di un asino. Questo è il verdetto.


Un Umile Saggio Erudito


A quel tempo Sanatana Gosvami era una persona molto erudita. Aveva imparato l’arabo e il parsi, la lingua persiana. Durante il periodo inglese in India dovemmo imparare l’inglese. Nello stesso modo, in diverse parti dell’India la lingua di Stato al tempo di Sanatana Gosvami, cinquecento anni fa, era l’arabo o il parsi. Se queste lingue vengono mescolate, si ottiene l’urdu. Dunque, Sanatana Gosvami era un saggio erudito ed era anche nato in una famiglia brahminica molto benestante. Era un brahmana Sarasvata, ma sebbene fosse nato in una famiglia brahminica, avesse ricevuto una buona educazione e fosse diventato ministro, si presenta in questo modo:

“Sono nato in una famiglia degradata e i miei compagni sono tutti di bassa classe. Io stesso sono caduto e sono il più degradato degli uomini. In verità ho trascorso tutta la mia vita da degradato nel pozzo di un materialismo peccaminoso.” Egli ha compreso che i concetti di vita basati sul corpo: “sono un uomo ricco,” “sono un uomo molto istruito,” “sono un brahmana” oppure “sono americano” sono comprensioni inutili. Perché le persone hanno un concetto della vita basato sul corpo? Perché non hanno buona compagnia. Oggi non riceviamo alcuna educazione né abbiamo buona compagnia per comprendere la nostra vera identità. Questa è la difficoltà.

Perciò, Sanatana Gosvami assume la posizione di un uomo comune e dice di essere il più degradato e caduto. Se una persona non comprende il suo vero interesse, è caduta. Quale sarebbe il nostro vero interesse nella vita? Tramite l’evoluzione, dopo aver attraversato otto milioni di forme di vita, abbiamo ottenuto questa forma umana. Essa è fatta proprio per comprendere la nostra identità spirituale e la Verità Assoluta. Questo è l’unico dovere. Abbiamo ricevuto più intelligenza dei gatti e dei cani; essi non possono porsi domande sulla loro identità spirituale. E se restiamo nell’oscurità, senza comprendere la nostra identità spirituale, non siamo migliori dei gatti e dei cani. Perciò, Sanatana Gosvami dice: “Non so nulla dell’anima.”

Naturalmente, nel vostro Paese un cane è un animale domestico. Oggi in India anche noi impariamo come mantenere un cane e diventare aristocratici [Risate]. Ora c’è un grandissima mostra canina a New Delhi. Nel passato in India, sebbene un cane non fosse trascurato e se c’era un cane nel vicinato le persone lo nutrivano, al cane non era permesso entrare in casa. I cani venivano educati. Dovevano venire alla porta, sedersi e muovere la coda: “Datemi da mangiare.” E la gente glielo dava, ma non lo faceva entrare. Il cane e i candala, i mangiatori di cani, non erano ammessi in casa. C’è una distinzione di casta in base all’avanzamento spirituale. I brahmana, gli ksatriya, i vaisya e i sudra appartengono alla classe alta o alla classe bassa in base alla loro comprensione spirituale. Chi ha una comprensione spirituale elevata è un brahmana.

Naturalmente, in questa era brahmana significa vipratve sutram eva hi. Questo è previsto negli sastra: per un centesimo, una persona compra un filo sacro indossato dai brahmana, lo indossa e diventa un brahmana. Non è questo il metodo. Un vero brahmana è brahmana per le sue qualificazioni, com’è descritto nella Gita (18-42):

 

samo damas tapah saucam
ksantir arjavam eva ca
jnanam vijnanam astikyam
brahma-karma svabhava-jam

 

“Tranquillità, controllo di sé, austerità, purezza, tolleranza, onestà, conoscenza, saggezza e religiosità sono le qualità naturali che caratterizzano le attività del brahmana.”

 

Queste qualità sono andate perdute. Perciò, nel Kaliyuga sono praticamente tutti sudra. Le persone oggi sono molto, molto degradate. Esse sono descritte nella Bhagavad-gita (7-15) come naradhamah, ultimi tra gli uomini; come duskritina, molto, molto dediti al peccato, e come mudhah mascalzoni, perché non si arrendono a Krishna. Per abbandonarsi a Krishna sono necessarie delle qualifiche e Sanatana Gosvami le desiderava. Egli ha dunque avvicinato Caitanya Mahaprabhu. Possiamo seguire le sue orme. È un acarya elevato e seguire le sue orme è essenziale. Non pensate di essere persone molto elevate.

Senza la coscienza di Krishna – questa è una sfida – tutti sono di bassa nascita. Tutti sono in compagnia di persone sbagliate, sono caduti e ultimi tra gli uomini perché perdono l’opportunità di comprendere Krishna quando hanno la forma umana e non sanno che cosa accadrà loro nella prossima vita. È una civiltà ad alto rischio – priva di ogni comprensione di Krishna. State attenti. Coloro che hanno aderito alla coscienza di Krishna eseguono i doveri della coscienza di Krishna con molta attenzione per non cadere. Il rischio di cadere c’è, ma se ci teniamo stretti ai piedi di loto di Krishna – mam eva ye prapadyante mayam etam taranti te (Bg. 7-14) – non c’è alcuna paura.

Vi ringrazio moltissimo.