Attività dopo la liberazione

 

Ritenendo che la realizzazione del Brahman rappresenti la perfezione,
molti eruditi vedici non raggiungono lo scopo finale

 

 

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore Acarya
dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna

 

 

Tutti i trascendentalisti nella tradizione vedica aspirano alla liberazione, ma solo i Vaisnava sanno che liberazione non significa fermare tutte le attività; significa servizio a Krishna in una eterna relazione con Lui.

Tutti i trascendentalisti nella tradizione vedica aspirano alla liberazione, ma solo i Vaisnava sanno che liberazione non significa fermare tutte le attività; significa servizio a Krishna in una eterna relazione con Lui.

 

 

sri-bhagavan uvaca
urdhva-mulam adhah-sakham
asvattham prahur avyayam
chandamsi yasya parnani
yas tam veda sa veda-vit

 

“Dio, la Persona Suprema, disse: Esiste un albero baniano che è eterno e ha le radici che si dirigono verso l’alto e i rami verso il basso; le sue foglie sono gli inni vedici. Chi conosce quest’albero conosce i Veda.”
(Bhagavad-gita 15-1)

 

Questa descrizione si trova nella letteratura vedica. Veda significa conoscenza. Dalla radice vid è derivata la parola Veda che significa conoscenza. Vi sono diversi tipi di conoscenza e dai Veda si può ottenere perfettamente ogni tipo di conoscenza. C’è il Dhanur-veda, l’Ayur-veda, il Rig-veda, il Sama-veda — rami distinti dei Veda, ma lo scopo dello studio dei Veda è quello di comprendere Krishna. Ci sono vari tipi di libri di conoscenza. Se lo studio di questi libri di conoscenza porta a conoscere il Signore Supremo, Krishna, allora questa conoscenza è perfetta.

 

bahunam janmanam ante
jnanavan mam prapadyate
vasudevah sarvam iti
sa mahatma su-durlabhah

 

“Dopo molte nascite e morti chi è situato nella vera conoscenza si sottomette a Me sapendo che Io sono la causa di tutte le cause e sono tutto ciò che esiste. Un’anima così grande è molto rara.”
(Bhagavad-gita 7-19)

 

Dopo aver studiato i Veda acquisendo una conoscenza speculativa, colui che è davvero saggio si arrende a Krishna. Perché? Perché Krishna è tutto. Tutto ciò che vediamo e sperimentiamo è energia di Krishna. La realtà materiale è un’espansione dell’energia di Krishna, il mondo spirituale è un’espansione dell’energia di Krishna, il brahmajyoti è un’espansione dell’energia di Krishna e il Paramatma (l’Anima Suprema) è un’espansione di un’espansione plenaria di Krishna.
Il Visnu Purana afferma:

 

eka-desha-sthitasyagner
jyotsna vistarini yatha
parasya brahmanah shaktis
tathedam akhilam jagat

 

“Il fuoco è in un punto ma distribuisce calore e luce intorno. Allo stesso modo Dio, la Persona Suprema, distribuisce le Sue energie in vari modi.”

 

La realtà materiale non è nient’altro che una manifestazione dell’energia di Krishna. Poiché noi siamo parti di Krishna, siamo Brahman, spirito. Ora ci identifichiamo con la materia. Mukti, la liberazione, significa cessare di identificarsi con la materia realizzando aham brahmasmi: “Io sono spirito.” Questa realizzazione da sola non è però sufficiente; dobbiamo agire come Brahman. Questa è la perfezione della conoscenza.
Quindi realizzare soltanto: “Io sono Brahman” non è la perfezione. Questa è avisuddha-buddhayah, intelligenza non pura:

 

ye ’nye ’ravindaksa vimukta-maninas
tvayy asta-bhavad avisuddha-buddhayah
aruhya kricchrena param padam tatah
patanty adho ’nadrita-yusmad-anghrayah

 

“O Signore dagli occhi di loto, sebbene i non-devoti che si dedicano a rigide austerità e penitenze per raggiungere la posizione più elevata possono credersi liberati, non hanno ancora un’intelligenza pura. Cadono quindi dalla loro presunta posizione di superiorità perché non hanno considerazione per i Tuoi piedi di loto.”
(Srimad-Bhagavatam 10.2.32)

 

La sola comprensione di aham brahmasmi non ci aiuterà. Anche se con rigide austerità e privazioni si arriva ad immergersi nel Brahman, c’è ancora la possibilità di cadere. Perché? Colui che non ha realizzato i piedi di loto della Persona Suprema, Sri Krishna, è destinato a cadere.
In India abbiamo incontrato molti famosissimi sannyasi, studiosi molto eruditi che conoscono le scritture, ma essi sono coinvolti nella politica. Perché? Se questo mondo è mithya (falso), come voi dite, e pertanto lo avete rifiutato, allora perché tornate ad occuparvi di politica? Perché vi occupate di questo mondo mithya? Perché non avete raggiunto la realizzazione.

Persone di questo tipo pensano: “Ora siamo liberati,” ma in realtà non sono liberati, perché la loro intelligenza non è ancora pura. Perciò, anche dopo severe austerità e privazioni e dopo essere arrivati alla realizzazione del Brahman, poiché essi non hanno realizzato i piedi di loto di Krishna, cadono. Accade così perché non sono impegnati a livello spirituale.
Non desidero fare il nome di questi grandissimi sannyasi indiani che sono caduti in questo modo, ma voi sapete che i membri della sampradaya dei Mayavadi (la successione dei filosofi impersonalisti) ritengono che questo mondo sia mithya. Il loro slogan è brahma satyam jagan mithya: “Lo spirito è la verità, ma questo mondo è falso.” Ma se questo mondo è falso perché cadete dalle vostre posizioni cosiddette liberate nel Brahman per occuparvi di attività filantropiche o politiche?


IL PRIMO INSEGNAMENTO DI KRISHNA

Realizzare il Brahman significa comprendere “Io non sono questo corpo.” Finché ci si identifica con il corpo, non siamo migliori degli animali. Questo è il primo insegnamento.
All’inizio della Bhagavad-gita (2.13) Krishna dice:

 

dehino ’smin yatha dehe
kaumaram yauvanam jara
tatha dehantara-praptir
dhiras tatra na muhyati

 

“Come l’anima incarnata passa, in questo corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi alla vecchiaia, così l’anima passa in un altro corpo all’istante della morte. La persona saggia non è turbata da questo cambiamento.”

 

Questa è la realizzazione preliminare del Brahman, ma si deve rendere stabile questa realizzazione del Brahman:

 

brahma-bhutah prasannatma
na socati na kanksati
samah sarvesu bhutesu
mad-bhaktim labhate param

 

“Colui che ha così raggiunto la Trascendenza realizza subito il Brahman Supremo e diventa felice. Non si lamenta, non ha desideri di possesso ed è equanime verso tutti gli esseri viventi. In questa condizione può servirMi con una devozione pura.”
(Bhagavad-gita 18-54)

 

Quando si è veramente liberi dalla concezione della vita basata sul corpo e si vede ovunque l’identità spirituale, allora ci si può impegnare nell’attività del Brahman. Il bhakti-yoga rappresenta le attività del Brahman. I filosofi Mayavadi pensano che dopo la realizzazione del Brahman non ci sia più attività, ma questo non è vero. La vera attività comincia dopo la realizzazione del Brahman. Questa è l’attività del Brahman. Questo è il bhakti-yoga. Krishna è il Param Brahman, il Brahman Supremo e poiché noi siamo parti di Krishna allora naturalmente siamo anche Brahman, proprio come una particella d’oro deve essere oro.

Non c’è dubbio su questo, ma ciò non significa che la particella d’oro sia uguale alla miniera d’oro. Questo non è possibile. La parte non è mai uguale al tutto. Krishna ha già descritto il bhakti-yoga. Ora Egli descrive le attività nel mondo materiale. Dobbiamo agire in modo da liberarci alla fine della vita per tornare a casa, a casa da Dio. Queste sono le vere attività da compiere nel mondo materiale evitando di comportarci come animali intenti solo a mangiare, dormire, fare sesso e difendersi.


L’ALBERO CAPOVOLTO

Krishna descrivendo il mondo materiale lo paragona ad un albero baniano che ha le radici verso l’alto. Questo significa che il mondo materiale è creato dal mondo spirituale. Il seme della creazione si trova nel mondo spirituale, il regno di Dio — Narayana o Krishna. Qui il mondo materiale viene descritto come un riflesso del mondo spirituale. Se voi siete sulla riva di un lago, vedrete che tutti gli alberi riflessi nell’acqua sono capovolti. Gli alberi veri sono sulla riva del lago, ma i loro riflessi sono capovolti. La parte superiore di un albero si trova in basso. Il mondo materiale viene paragonato a questo riflesso.

Nella Bhagavad-gita (7.4) Krishna dice che l’energia materiale è una Sua energia. L’energia viene sempre considerata la parte femminile, mentre l’energetico è sempre ritenuto la parte maschile. Nella Bhagavad-gita (14.4), Krishna dice inoltre che Egli è il padre che dà il seme. Egli è il seme originale del mondo materiale che si è espanso dal mondo spirituale. Ci sono tre tipi d’energia di Dio, la Persona Suprema: l’energia materiale, quella spirituale e quella marginale. La creazione materiale si realizza dall’energia materiale. L’energia spirituale è eterna. Questo è il mondo spirituale e tra i due mondi, materiale e spirituale c’è l’energia marginale composta da noi, esseri viventi.

Noi esseri viventi in realtà siamo prakriti, energia. Non siamo il Purusa, Dio, la Persona Suprema. Purusa significa goditore, ma i filosofi Mayavadi vogliono trasformare la prakriti in Purusa. Le jiva, gli esseri viventi vengono descritti come para-prakriti, energia superiore. Esse sono superiori alla materia perché regolano la materia. Esse cercano di godere delle risorse materiali. In realtà non possono farlo, ma ci provano. Sebbene vengano definite energia superiore, esse sono energia, non l’energetico.

Il mondo materiale è eterno e anche gli esseri viventi sono eterni. Il mondo materiale è eterno nel senso che è un’energia di Krishna. Se Krishna è eterno anche la Sua energia è eterna, ma la manifestazione di questa energia è temporanea. Se non esistesse l’energia, come potrebbe manifestarsi il mondo materiale? Ci sono molte energie dentro di voi, dentro di me che non sempre sono manifestate, ma a volte lo sono. Esse sono dette acintya-sakti, energie inconcepibili.

Con la Sua energia inconcepibile Krishna crea il mondo materiale — immensi oceani e pianeti, l’universo. Con il semplice respiro del Signore Maha-Visnu vanno e vengono un numero illimitato di universi. Queste sono le inconcepibili energie del Signore. E poiché noi siamo parti di Krishna, anche noi abbiamo inconcepibili energie che non sempre sono manifestate.

Come noi, il mondo materiale è un’energia eterna e non è irreale come i filosofi mayavadi affermano: jagan mithya. No, il mondo non è irreale; esiste, ma è temporaneo. Questa è la filosofia Vaisnava. Noi non diciamo che il mondo è irreale, perché dovrebbe essere irreale? Se proviene dalla verità, come potrebbe essere falso?


LA PERFEZIONE DEL MONDO MATERIALE

Il mondo materiale è perfetto, ma viene usato male. Questo cattivo uso è maya, l’illusione. In che modo viene usato male? Krishna dice di essere il goditore. Bhoktaram yajna-tapasam sarva-loka-mahesvaram (Bhagavad-gita 5.29). Egli è il proprietario di tutti i pianeti, di tutti gli universi, ma sfortunatamente noi abbiamo dimenticato Krishna, cercando di diventare i goditori del mondo materiale Questa è maya. Il mondo non è maya. Maya è la volontà degli esseri viventi di godere del mondo materiale per soddisfare i propri sensi.

Nella ricerca di godere del mondo materiale, gli esseri viventi vengono irretiti. I cosiddetti scienziati, filantropi e politici cercano di godere il mondo materiale al meglio delle loro possibilità e inventano espedienti per poterne godere. Questa è maya. Essi sono affascinati da maya: “Cercate il piacere.” Le anime condizionate cercano questo — come godere. Dobbiamo comprendere questo mondo materiale e come funziona. Questo sarà descritto nel quindicesimo capitolo.

Conoscenza vedica significa comprendere la costituzione del mondo materiale, come funziona, cosa siamo, perché siamo venuti qua, perché ci impegniamo così duramente per l’esistenza, qual è il nostro dovere, come liberarci da questo asservimento e così via. Dobbiamo imparare non solo a liberarci da questo condizionamento ma anche ad impegnarci spiritualmente. La semplice liberazione non è il nostro scopo finale. Supponete di essere impiegati in un lavoro che non vi piace e di voler cambiare. Se vi limitate a rinunciare al vostro lavoro, questo non basta. Dovete accettare un altro lavoro. Allora va bene.

Il vero impegno spirituale è di essere eterni servitori di Krishna. Questa è la perfezione dell’esistenza. Chiunque s’impegni nell’eterno servizio al Signore è perfetto. Questa è la mukti. Mukti significa essere liberi dalle attività inutili. Le attività materiali sono tutte inutili perché vengono compiute con una concezione della vita basata sul corpo. La scimmia costituisce un buon esempio di una concezione di vita basata sul corpo. Essa è molto attiva, ma la sua attività è inutile.
Servire Krishna significa impegnarsi in attività utili, non rinunciando alle cose di questo mondo che possono essere usate per servire Krishna. Srila Rupa Gosvami ha scritto.

 

prapancikataya buddhya
hari-sambandhi-vastunah
mumuksubhih parityago
vairagyam phalgu kathyate

 

“Quando le persone che desiderano ottenere la liberazione rinunciano a cose che sono in relazione con Dio, la Persona Suprema, pensando che siano materiali, la loro rinuncia è detta incompleta.”

 

Rupa Gosvami parla di phalgu-vairagya, rinuncia incompleta. Vairagya significa astenersi dal piacere materiale o piacere dei sensi. Sia jnana (conoscenza) sia vairagya sono necessarie per purificare la nostra esistenza e si possono ottenere offrendo servizio devozionale al Signore Vasudeva, Krishna. Questi giovani europei e americani sono vairagi, rinunciati. Essi erano completamente dediti ai piaceri materiali, ma hanno lasciato tutto per amore di Krishna. Niente sesso illecito, niente intossicanti, niente carne e niente gioco d’azzardo — hanno smesso tutte queste attività. Questo è vairagya.


AGIRE PER IL VERO INTERESSE

La loro energia viene usata al servizio di Krishna. Essi predicano questo movimento per la coscienza di Krishna in tutto il mondo. Questo era il dovere degli Indiani, ma sfortunatamente sono diventati insensibili. Ora essi sono attratti dalla tecnologia. Sri Caitanya Mahaprabhu aveva consigliato a tutti gli Indiani:

 

bharata-bhumite haila manusya-janma yara
janma sarthaka kari’ kara para-upakara
(Caitanya-caritamrita, Adi-lila 9.41)

 

“Chi è nato come essere umano sulla terra dell’India (Bharata-varsa), dovrebbe fare della sua vita un successo operando per il bene degli altri.”

 

Para-upakara — agire per il benessere — significa distribuire la coscienza di Krishna. Tutti soffrono per la mancanza della coscienza di Dio o coscienza di Krishna. Pertanto distribuire la coscienza di Krishna è l’attività più altamente umanitaria. Il dovere di quelli che sono nati come esseri umani in India è di rendere perfetta la loro vita diventando coscienti di Krishna e di distribuire questa coscienza in tutto il mondo. Questo è il loro dovere, ma non lo stanno adempiendo.


In qualche modo ho riunito alcuni giovani europei e americani che mi aiutano a diffondere questo movimento. Questo è lo scopo per cui siamo venuti — che coloro che sono realmente seri per servire Krishna si uniscano a questo movimento, anima e cuore, aiutando a diffondere il movimento in tutto il mondo.

Vi ringrazio moltissimo. Hare Krishna.