I dialoghi di Srila Prabhupada

 

Vita come Sogno e Realtà

 

Questa conversazione tra Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e un suo discepolo
si svolse a Los Angeles nel gennaio del 1974

 

 

Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada.

 

 

Discepolo: Nei tuoi libri dici che questo mondo è come un sogno.

Srila Prabhupada: Sì. È un sogno.

Discepolo: In che senso è un sogno?

Srila Prabhupada: Per esempio, quello che hai sognato la notte scorsa ora non ha alcun valore. Non c’è più. E di nuovo, stanotte quando dormirai, sognerai e dimenticherai tutto. Quando stanotte sognerai, non ti ricorderai: “Ho una casa, ho una moglie.” Ti dimenticherai di tutto. Allora tutto questo è un sogno.

Discepolo: È reale o no?

Srila Prabhupada: Come potrebbe essere reale? La notte te lo dimentichi. Quando dormi ti ricordi che hai una moglie e che state dormendo in un letto? Quando nel tuo sogno vai anche tremila miglia lontano e vedi cose totalmente diverse, ti ricordi che hai un posto in cui risiedi?

Discepolo: No.

Srila Prabhupada: Allora è un sogno. Stanotte, quello che vedi ora, sarà solo un sogno, proprio come quello che hai visto la notte scorsa – ora sai che è stato solo un sogno. Allora sono tutti e due sogni. Tu sei semplicemente un visitatore, questo è tutto. Tu vedi questo e quell’altro sogno. Tu, anima spirituale sei reale, ma il tuo corpo materiale e l’ambiente materiale che vedi sono un sogno.

Discepolo: Ma io ho l’impressione che questa esperienza sia reale e che il mio sogno non lo sia. Qual è la differenza.

Srila Prabhupada: No. Questa esperienza è tutta illusoria! Come potrebbe essere reale? Se lo fosse, come potresti dimenticartela di notte? Come potresti dimenticare qualcosa di reale? Di notte ti ricordi tutto?

Discepolo: No, non lo ricordo.

Srila Prabhupada: Allora come potrebbe essere reale? Proprio come non ricordi il sogno che hai fatto ieri notte, per cui lo chiami “sogno”, allo stesso modo questa esperienza – poiché la dimentichi di notte – è anch’essa un sogno...

Discepolo: Ma io ho l’impressione...

Srila Prabhupada: Questo è un sogno fatto di giorno e quello è un sogno fatto di notte. Così è. Quando di notte ti fai un sogno lo percepisci come se fosse reale. Sì. Pensi che sia vero. È un sogno, ma tu stai gridando: “C’è una tigre! Una tigre! Una tigre!” Dov’è la tigre? Ma tu la vedi come se fosse vera – una tigre. “Sto per essere ucciso da una tigre, ma dov’è la tigre? Oppure sogni di abbracciare una bella ragazza. Dov’è quella bella ragazza? Ma sta accadendo veramente.

Discepolo: Sta accadendo?

Srila Prabhupada: In un certo senso sta accadendo perché c’è una perdita di seme. Un’emissione notturna. Ma dov’è la ragazza? Non è un sogno? Ma allo stesso modo quest’esperienza di vita cosiddetta reale è anch’essa un sogno. Tu hai l’impressione che sia reale, invece è un sogno. Perciò è detta maya-sukhaya, felicità illusoria. La felicità che provi di notte e quella che provi di giorno è la stessa cosa. Di notte sogni di abbracciare una bellissima ragazza, che non c’è. Ugualmente, anche di giorno qualsiasi “progresso” tu faccia – anch’esso è così. Maya-sukhaya: stai sognando. “Questo metodo mi renderà felice” oppure “Quel metodo mi renderà felice,” ma tutto il metodo è solo un sogno.

Tu prendi questo sogno diurno come fosse la realtà perché la sua durata è lunga. Di notte quando sogni, la durata è di appena mezz’ora. Questo sogno di giorno invece dura dodici ore o anche di più. La differenza è questa. Questo è un sogno che dura dodici ore e quello è un sogno che dura mezz’ora – ma in realtà tutti e due sono sogni. Poiché uno è un sogno di dodici ore, lo accetti come se fosse vero. Questa si chiama illusione.

Discepolo: Illusione.

Srila Prabhupada: Sì. Tu fai distinzione tra un animale e te stesso, ma dimentichi che come l’animale morirà anche tu morirai. Allora dov’è il tuo avanzamento? Potrai rimanere per sempre? Anche tu morirai. Allora qual è il tuo avanzamento rispetto a quello di un animale? Questa è un’affermazione che si trova nella letteratura vedica. Ahara-nidra-bhaya-maithunam ca / samanam etat pasubhir naranam: queste occupazioni – mangiare, dormire, fare sesso e difendersi – sono proprie anche degli animali e tu stai facendo lo stesso. Allora come ti distingui da un animale? Tu morirai e anche l’animale morirà. Ma se dici: “Morirò tra cento anni e questa formica morirà tra un’ora,” questo non significa che vivi nella realtà. È una questione di tempo.

Oppure considera questo immenso universo – verrà completamente distrutto. Come il tuo corpo verrà distrutto, anche questo universo verrà distrutto. Annientamento. Distruzione. Secondo i modi della natura – tutto verrà distrutto. Perciò è un sogno. È un sogno di lunga durata, così è. Nient’altro. Ma il vantaggio di avere questo corpo umano è che in questo sogno si può realizzare la realtà – Dio. Questo è il vantaggio. Pertanto se non trai vantaggio da questo sogno, perderai tutto.

Discepolo: Allora io sono mezzo addormentato?

Srila Prabhupada: Sì. La situazione è questa. Perciò la letteratura vedica dice, uttishtha: “Alzati! Alzati! Alzati!” Jagrata: “Svegliati!” Prapya varan nibodhata: “Ora che ne hai l’opportunità, usala.” Tamasi ma jyotir gama: “Non rimanere nelle tenebre, vieni verso la luce.” Queste sono ingiunzioni vediche. E noi insegniamo la stessa cosa. “Ecco la realtà – Krishna. Non rimanete in questo luogo buio. Venite verso questa coscienza più elevata.”