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Sig. Hennis: L’Organizzazione Internazionale per il Lavoro si occupa di promuovere la giustizia sociale e di proteggere i lavoratori.

Srila Prabhupada: Secondo l’ordine naturale, il corpo sociale è diviso in quattro parti: la testa, che guida; le braccia, che proteggono; l’addome per il sostentamento e le gambe per il supporto. Ogni parte ha il compito di mantenere il corpo intero e il corpo intero ha il compito di mantenere ciascuna delle parti, ma se riflettete con obiettività, il cervello, cioè la testa, è la prima divisione, le braccia sono la seconda, lo stomaco la terza e le gambe la quarta. Per mantenere il vostro corpo in salute dovete avere cura di tutte le sue divisioni; se badate solo alle gambe e non alla testa, non avrete un corpo in buona salute. Le Nazioni Unite si prendono cura della quarta divisione sociale, quella dei lavoratori. Perché non della prima? Questa è la mia domanda. Al momento la società si cura pochissimo delle persone di prima classe, gli intellettuali.

Sig. Hennis: Uno dei maggiori obiettivi dell’Organizzazione Internazionale per il Lavoro è la promozione della giustizia sociale. Ciò significa che ogni classe di lavoratori ha il proprio posto nella società, che dovrebbe avere piena dignità umana e una giusta quota di proventi dal lavoro... Cerchiamo di assicurare uniformità nella giustizia sociale, nel trattamento e nella protezione del lavoro, nella sicurezza occupazionale, nella salute e in tutto ciò che conta per il lavoratore, ed anche nei pagamenti di professionisti come architetti, infermieri, medici, veterinari ecc.

Srila Prabhupada: Secondo la concezione sociale vedica, le prime tre classi - le persone intelligenti, coloro che danno protezione e i produttori - non devono mai dipendere da un datore di lavoro per il salario. Sono autonomi. Soltanto la quarta classe, quella dei lavoratori, ha carattere impiegatizio. Il punto è che ora le Nazioni Unite dovrebbero fare in modo che tutta la società umana viva pacificamente, con un vero scopo nella vita – non erraticamente, senz’alcuna finalità. Ovunque io vada, se chiedo a qualcuno, “Qual è lo scopo della vita?” non sa spiegarlo. Ciò significa che non esiste una classe di persone realmente intelligenti. Nessuno conosce il vero scopo della vita, il suo fine spirituale, cioè realizzare il sé e realizzare Dio.

Sig. Hennis: Beh, credo che l’Organizzazione Internazionale per il Lavoro miri a ridurre le disuguaglianze tra le varie classi sociali, nella prospettiva di offrire a tutti una migliore partecipazione alle cose belle della vita, affinché possano accrescere la felicità così come essi la conoscono, come le persone in genere la concepiscono. Può anche darsi che non la comprendano bene.

Srila Prabhupada: Sì. Per esempio, in America i lavoratori sono pagati molto bene, ma poiché non ci sono guide spirituali, ovvero una classe di persone intelligenti, i lavoratori si chiedono: “Ora ho del denaro, come devo usarlo?” Spesso lo sperperano nell’alcol. Potete anche pensare di garantire ai lavoratori un buon tenore di vita, ma poiché non sono guidati da una classe di persone intelligenti – al corpo sociale manca la testa – sprecheranno il loro denaro e disturberanno l’ordine pubblico.

Sig Hennis: Beh, cerchiamo di occuparcene in maniera indiretta. Come ho detto, non diciamo alle persone in che modo spendere il denaro. Non diciamo loro che cosa fare nel tempo libero. Cerchiamo di essere sicuri che abbiano le giuste facilitazioni per il tempo libero, le giuste opportunità: campi sportivi, piscine e così via; anche se questa non è la nostra priorità. Ciò che proviamo a fare – e questo interesserà moltissimo anche voi – è un importante programma che riguarda la formazione dei lavoratori.

Ci sforziamo di offrire loro programmi culturali che insegnino a capire i problemi dell’industria moderna, i problemi del management e le persone che sono dall’altra parte del tavolo della trattativa; a imparare come leggere il bilancio di una società, per esempio, o a capire i problemi con cui la classe dirigente si deve confrontare e a distinguerli da quelli dei lavoratori di una ditta; ad acquisire le nozioni di base in economia, finanza e altri settori di questo genere. Ora è chiaro che se una persona vuole bere, vuole bere, ma noi crediamo che... non siamo interessati in modo particolare al problema del bere, eccetto nel caso in cui esso rappresenta un pericolo sul lavoro. Se mette a rischio il lavoratore, ovviamente ce ne preoccupiamo.

Srila Prabhupada: No. Non è questo il punto. Il punto è che tutti nella società dovrebbero essere guidati da una classe di persone intelligenti, ossia dal cervello del corpo sociale, che dev’essere mantenuto nel modo giusto. Questo è il nostro obiettivo.

Sig. Hennis: Beh, direi che ce ne occupiamo nella misura in cui aiutiamo a migliorare la posizione di una persona nell’ambito del suo lavoro, a perfezionarne le abilità lavorative, ad accrescerne la capacità di rappresentare i suoi colleghi nei sindacati e via dicendo. Ci occupiamo di migliorare la sua cultura generale, la sua educazione in senso lato e in particolare la sua formazione lavorativa in relazione all’ambito industriale e sindacale. Speriamo che in questo modo una persona ottimizzi il proprio status e che ottimizzandolo, abbia altro a cui pensare oltre al bere.

Srila Prabhupada: Vogliamo che i lavoratori operino in modo intelligente, cioè per il vero scopo della vita. Questo scopo è soddisfare Dio e realizzarLo. Non vogliamo che diventino degli stacanovisti simili ad asini, senza intelligenza e finalità nella vita. Di tutti gli animali l’asino è quello che lavora più duramente, ma poiché è un animale, non sa perché lavora. Capisce? Non ha intelligenza. Non vogliamo questo, vogliamo una classe intelligente alla guida, affinché i lavoratori agiscano con intelligenza e realizzino Dio. Questa è la differenza tra voi e noi.