Lavorare come maiali

 

La seguente conversazione tra Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e alcuni suoi discepoli
ebbe luogo nel settembre del 1975 durante una
passeggiata mattutina a Vrindavana, in India

 

Srila Prabhupada: Si può vivere mantenendosi facilmente con l’agricoltura e proteggendo le mucche. Ma no, i leader della cosiddetta civiltà moderna costruiscono con grande difficoltà grandissimi stabilimenti e fabbriche per produrre automobili, grattacieli e così via. Nella Bhagavad-gita Sri Krishna definisce questo ugra-karma, attività orribili. Creare senza necessità problemi, uno dopo l’altro. Per esempio, una volta la carta era usata solo per stampare i libri della conoscenza vedica. Ora la carta viene usata per moltissime pubblicazioni inutili – grandi quantità di giornali, riviste e libri sul sesso. Solamente per creare agitazione nella mente. E se spieghi queste cose, le persone diranno: “Queste sono tutte idee all’antica.” L’idea moderna è che si deve lavorare duramente giorno e notte solo per avere un pezzetto di chapati.

Discepolo: Se una persona non lavora duramente giorno e notte, dicono: “Tu ti fai mantenere dalla società.”

Srila Prabhupada:
Anche i maiali lavorano giorno e notte. Allora qual è la differenza tra i maiali e me, se anch’io devo lavorare duramente come i maiali?”

Discepolo:
Non c’è differenza.

Srila Prabhupada: Allora perché dite di avere una civiltà avanzata? Kastan kaman na arhate: lo Srimad-Bhagavatam dice che non è desiderabile; che non va bene. Vi è stato dati un corpo diverso da quello dei maiali perciò, potete vivere in modo pacifico e felice. Perché dovreste accettare kastan kaman, così tanta difficoltà? In realtà, la gente non vuole lavorare duramente. Altrimenti perché i proprietari, i capitalisti lasciano la fabbrica per andare in un luogo solitario in campagna ogni volta che possono?

Discepolo: Non trovano la felicità nel lavorare duramente.

Srila Prabhupada:
Allora gli altri lavoratori pensano: “Questo mascalzone ci ha impegnato in un duro lavoro e lui gode. Cacciamolo! Uccidetelo!” Questo è comunismo. Tutti vogliono le comodità e una vita serena. Perciò questa civiltà del duro lavoro è condannata. Se il duro lavoro è desiderabile, perché i capitalisti lo evitano?

Discepolo:
Dicono di aver lavorato duramente per avere una vita comoda. Ora si rilassano.

Srila Prabhupada: Anch’io mi rilasso. Perché mi spingi a lavorare duramente? Cantate Hare Krishna e prendete un po’ di prasada. Questo è tutto. Perché vuoi persuadermi?

Discepolo:
Dicono che ti devi guadagnare il relax. Non ne hai diritto se non lavori duramente.

Srila Prabhupada:
Ma guadagno o non guadagno, mi piace rilassarmi. Se già ne godo, perché dovrei pagare per averlo? Ho già pagato. Grazie al mio karma ho già pagato nella vita precedente.

Discepolo:
Non credono nella legge del karma.

Srila Prabhupada:
Perciò sono dei mascalzoni e questa è una civiltà di mascalzoni. Da un lato promuovono i contraccettivi e dall’altro incoraggiano le donne a sposarsi tre volte alla settimana. Questa è la loro civiltà. Se volete frenare l’aumento della popolazione perché istigate le persone ad indulgere nel sesso”? E’ tutta una contraddizione e tutto è basato sulla gratificazione dei sensi.

Discepolo:
Se una persona non soddisfa i suoi sensi, pensano che sia pazza.

Srila Prabhupada: Ma chi in realtà soddisfa i propri sensi? Siete pazzi. Nel tentativo di soddisfare i sensi, siete presi ripetutamente a calci dalla natura e i vostri sensi non verranno mai soddisfatti. Tuttavia ci provate. Perfino un uomo di ottanta anni andrà al nightclub. Quando saranno soddisfatti i suoi sensi? Ma se qualcuno è rilassato, canta serenamente Hare Krishna ed evita la gratificazione dei sensi, lo condanneranno: “Oh, stai fuggendo dalla realtà.”

Discepolo:
La sofferenza ama la compagnia.

Srila Prabhupada: Sì. Al mondo si lavora molto duramente, ma dove sono la pace e la felicità?

Discepolo: Sta per arrivare.

Srila Prabhupada: [Risate] Quando arriverà? Questo non si sa.

Discepolo:
Forse alla fine di questo secolo.

Srila Prabhupada:
O forse alla fine della tua vita. Come una polizza di assicurazione. Lavorate duramente e continuate a pagare il premio, pensando che sarete felici dopo la morte. Ma se dopo la morte una persona diventerà un cane, come potrà essere felice?

Discepolo:
È evidente che le sofferenze di questa era stanno diventando sempre più grandi.

Srila Prabhupada: Così deve essere, perché tutte le persone sono sottoposte alle leggi della natura. Come possono evitare le sofferenze? In base a come agiscono in questa vita, loro trarranno i risultati. Karmana daiva-netrena: c’è un potere superiore che supervisiona come agiscono le persone. Ognuno è legato strettamente alle reazioni delle sue attività precedenti (karmabandhana). La gente però non lo sa. Ha poca conoscenza. Perciò Krishna viene a dare istruzioni a questi mascalzoni: “Siete tutti i peggiori esseri umani – siete degli sciocchi.” Questa è l’affermazione di Krishna. Perciò Krishna dice: “Abbandonatevi a Me.”

Questo è il vero scopo della Bhagavad-gita. Come Krishna vede, anche noi vediamo. Questa è la coscienza di Krishna. Non siamo perfetti, ma lo siamo per quanto seguiamo Krishna. Così è. Supponete che sia cieco: non sono perfetto, ma se hai gli occhi – se mi prendi ed io ti seguo – allora sono perfetto. Krishna ci assicura: “Abbandonatevi a Me ed Io vi libererò da tutti i pericoli,” e noi accettiamo Krishna. Il nostro metodo è molto facile.