L'ESTASI DI SRI CAITANYA
AL RATHA YATRA

 

Essendo Krishna stesso nel ruolo di un Suo devoto,
Sri Caitanya Mahaprabhu poteva gustare come nessun altro,
il piacere spirituale del festival del carro di Sri Jagannatha

 

di Narada Rishi Dasa

 

 

Nonostante gli sforzi dei cavalli, degli elefanti, di forti lottatori e di migliaia di persone, il carro di Sri Jagannatha non si spostò fino a quando Sri Caitanya Mahaprabhu non lo fece muovere, semplicemente spingendolo con la testa.
Nonostante gli sforzi dei cavalli, degli elefanti, di forti lottatori e di migliaia di persone, il carro di Sri Jagannatha non si spostò fino a quando Sri Caitanya Mahaprabhu non lo fece muovere, semplicemente spingendolo con la testa.(© Lawson Knight 2006.)

 

 

Ogni volta che partecipo al Ratha-yatra nelle città di tutta l’America, mi ricordo con affetto di quando, ancora ragazzo, presi parte al festival del carro di Sri Jagannatha a Jagannatha Puri, in Orissa. Ricordo l’emozione che provai quando mio padre mi portò sulla Grand Road, dove si svolge il percorso tradizionale del festival del Ratha-yatra, per assistere allo spettacolare Pandu Vijaya Utsava, la cerimonia della processione che accompagna il Signore dal Suo trono al Suo splendido carro. Ornato da gemme, ghirlande di fiori, da un abito di seta gialla e da un’enorme corona dai colori vivaci, il Signore aveva un aspetto particolarmente radioso. In realtà, le Scritture vediche ci dicono che quando Sri Jagannatha procede dal tempio principale al tempio di Gundicha nel Suo carro risplendente adornato con un baldacchino dai colori vivaci, Egli diventa il centro d’attrazione di tutto l’universo. Ricordo intorno a me i fragorosi kirtana che mi risuonavano negli orecchi, il canto congregazionale che superava il ritmo delle percussioni. I devoti cantavano all’unisono: “Jaya Jagannatha!” (“Tutte le glorie al Signore dell’universo!”) Anni dopo, mentre mi trovavo a Mumbai, mi recai a visitare Jagannatha Puri durante il Festival del Ratha-yatra. Molti devoti ISKCON provenienti da tutto il mondo si erano riuniti per cantare e danzare davanti ai carri di Jagannatha, di Suo fratello maggiore Baladeva (Balarama) e della Loro sorella Subhadra.

Durante questo periodo, Puri è sommersa da pellegrini entusiasti di vedere Sri Jagannatha e di offrirGli preghiere dai bordi delle strade o anche dalla cima degli alberi e dai tetti. Srila Prabhupada ha detto che perfino i deva e le loro compagne sono così impazienti di vedere il Signore e il Suo carro variopinto che il traffico dei loro aeroplani celestiali congestiona il cielo. Secondo lo Skanda Purana il Ratha-yatra di Sri Jagannatha è celebrato da migliaia di anni. Quando Sri Krishna apparve come Sri Caitanya, che è Krishna nella forma di un Suo devoto, ogni anno per diciotto anni prese parte al festival per poter gustare la felicità trascendentale di reciprocare con il Signore Supremo. Cinquecento anni fa Sri Caitanya Mahaprabhu apparve nello Sridhama di Mayapur, nel Bengala occidentale, sulle rive del sacro fiume Gange, nella casa di Jagannatha Misra e Sacidevi. Egli discese per due ragioni, una esteriore ed una interiore.

La Sua motivazione esteriore era liberare le anime dal mondo materiale ispirandole al canto congregazionale Hare Krishna. Le Scritture vediche lo raccomandano come il metodo spirituale di questa era, lo yuga-dharma. La motivazione interiore dell’apparizione di Krishna nella forma di Sri Caitanya è gustare la profondità e la felicità contenute nell’amore di Radharani per Lui e di sperimentare, come devoto, la dolcezza e il fascino della Sua personalità. Sri Caitanya Mahaprabhu è Krishna, ma il Suo sentimento è quello di Radharani, che mostra la forma più elevata di krishna-prema, il puro amore per Dio. Egli è detto Gauranga (“dal corpo dorato”) perché, come per Radha, lo splendore del Suo corpo è quello dell’oro fuso. Durante la parte successiva della Sua vita, Sri Caitanya visse a Puri completamente immerso nei divertimenti con i Suoi intimi compagni e la Divinità di Sri Jagannatha, che è Krishna stesso. Tutti i giorni Sri Caitanya faceva visita al tempio di Jagannatha per vedere il Suo amato Signore.


CERCANDO SOLLIEVO AD ALARNATHA


Due settimane prima del festival del Ratha-yatra Sri Jagannatha viene lavato in pubblico in una cerimonia nota come snana-yatra. Si presuppone che Egli allora prenda un raffreddore ed entri in ritiro. Il tempio resta chiuso al pubblico mentre Egli “si ristabilisce”. Per aiutarLo a riacquistare le forze per il festival del carro Gli viene offerto kichri (riso e lenticchie cucinate insieme) e una tisana di ginger e limone. La Sua “malattia” fa parte dei divertimenti del Signore Supremo per impegnare i Suoi devoti al Suo servizio. Caitanya Mahaprabhu, sconvolto dal fatto di non poter vedere Sri Jagannatha, Si lanciava più volte contro la porta del tempio, come le onde dell’oceano s’infrangono sulla spiaggia. Egli non poteva sopportare la separazione dal Suo amato Jagannatha. Sopraffatto da un’emozione estatica, correva per circa venticinque chilometri fino a Brahmagiri per vedere una forma di Sri Jagannatha nota come Alarnatha. Alla vista della Divinità e immerso nel pensiero del Signore, Caitanya Mahaprabhu divenne così estatico che quando Si prosternò per offrire i Suoi omaggi alla Divinità, la pietra sotto di Lui si liquefece ed ancora oggi porta l’impronta del Suo corpo.

L’epigrafe di Oriya sulla pietra dice sarbanga chinha: “l’impronta di tutto il corpo” Locana Dasa Thakura, uno dei nostri più famosi maestri spirituali, contemporaneo di Sri Caitanya, scrive: pasu pakhi jhure, pasana vidare, suni’ jara guna-gatha: il mantra Hare Krishna cantato da Sri Caitanya era così meraviglioso che gli uccelli e gli animali danzavano e le pietre si liquefacevano. Caitanya Mahaprabhu, dopo aver trascorso alcuni giorni in visita ad Alarnatha, venne a sapere che duecento devoti provenienti dal Bengala, guidati da Sri Advaita Acarya, erano arrivati a Puri. Il Signore mandò avanti Svarupa Damodara (Suo segretario personale) e Govinda (Suo assistente) con delle ghirlande per ricevere i devoti al lago sacro di Narendra Sarovara. Vista l’intensità dell’entusiasmo dei devoti, Prataparudra, il re di Puri, rimase così impressionato che organizzò ogni cosa al meglio affinché si trovassero a loro agio. Egli voleva soddisfare Sri Caitanya servendo i Suoi devoti. [Vedi l’inserto: “Re Prataparudra e Sri Caitanya.”]

Quando Sri Caitanya arrivò, abbracciò Sri Advaita, salutò gli altri e poi li portò tutti al tempio di Jagannatha, dove fecero un kirtana e divisi in vari gruppi danzarono con entusiasmo. Mentre l’intensità del kirtana aumentava, Sri Caitanya Mahaprabhu fu sopraffatto da un’emozione trascendentale. Improvvisamente il Suo corpo mostrò i sintomi dell’estasi spirituale. Saltava, Si rotolava per terra e la Sua voce rimbombava come il fragore del tuono. Soffrendo intensamente per la separazione da Krishna, versava torrenti di lacrime. Circondato da numerosi devoti danzava esultante seguendo vari stili davanti a Sri Jagannatha. Questo continuò per tutto il giorno per alcuni giorni, finché Sri Jagannatha entrò in ritiro.


L’INIZIO DEL FESTIVAL

Nel giorno del Rathayatra c’è un’atmosfera di festa che affascina la mente dei devoti del Signore. Il percorso della processione lungo la Grand Road è cosparso di profumi e d’acqua santa con aroma di sandalo. Il re di Puri, come un umile servitore, spazza la strada con una scopa dal bastone dorato per osservare una tradizione che risale a migliaia di anni fa. Quando Sri Caitanya Mahaprabhu vide Prataparudra che eseguiva questo umile servizio ne fu molto soddisfatto. All’inizio della processione, intorno al carro di Jagannatha si formarono sette gruppi di kirtana e Sri Caitanya, con il Suo potere mistico, Si espanse in sette forme. Danzò in estasi in tutti i gruppi simultaneamente e i devoti di ogni gruppo pensavano che Sri Caitanya fosse solo con loro, proprio come durante la danza rasa di Krishna ogni gopi pensava che Krishna fosse solo con lei. Caitanya Mahaprabhu vedeva Sri Jagannatha per la prima volta dopo il Suo ritiro.

Sri Jagannatha è Krishna stesso, il figlio di Nanda Maharaja, e la Sua bellezza è simile alle onde di un oceano di nettare. Alla vista di Sri Jagannatha, Sri Caitanya mostrò i sintomi dell’estasi spirituale che s’intensificarono fino a raggiungere la forza di un uragano. Saltava in alto, correva in tondo come una ruota e sul Suo corpo mostrava molti sintomi trascendentali, compresi il pianto, la sudorazione, lo stordimento e il cambiamento di colore. Quando cadde a terra rotolandoSi sembrava una montagna d’oro. Il Suo modo di danzare stupiva i devoti. Anche Jagannatha, Balarama e Subhadra erano molto felici di vederLo danzare e Lo guardavano con occhi fissi. Ad un certo punto, Sri Caitanya ed alcuni dei Suoi intimi compagni andarono a riposare in un giardino vicino, dove Egli incontrò il re Prataparudra. Nel frattempo la processione si fermò e molti devoti, di tutte le classi sociali, offrirono preparazioni di cibo a Sri Jagannatha.


UNA DIMOSTRAZIONE DI FORZA DIVINA

Quando arrivò il momento in cui la processione doveva iniziare a muoversi, il carro di Sri Jagannatha, nonostante gli sforzi dei cavalli, degli elefanti, di forti lottatori e di migliaia di persone, non si spostava. Quando Sri Caitanya tornò dal giardino dette le corde usate per tirare il carro ai Suoi intimi compagni ed andò dietro a spingerlo con la testa. Il carro fece uno strano rumore e si avviò dondolando. Tutti cantarono eccitati: “Tutte le glorie! Tutte le glorie a Sri Jagannatha!” Nel vedere la forza divina di Sri Caitanya Mahaprabhu, le persone rimasero completamente stupefatte. Il re, i suoi ministri e i suoi amici furono così commossi dall’amore estatico che i peli del loro corpo si rizzarono.


CAITANYA NEL SENTIMENTO DI RADHA

Nel Suo Siksastaka, Sri Caitanya esprime il sentimento estatico della separazione da Krishna: “Quando i miei occhi si orneranno di un flusso incessante di lacrime d’amore recitando i Tuoi santi nomi? Quando la Mia voce si spezzerà e quando i peli del Mio corpo si rizzeranno al canto dei Tuoi santi nomi?” Durante il Ratha-yatra, Sri Caitanya mostrò i sintomi che Egli brama in questa preghiera. La Sua danza era una chiara dimostrazione del sentimento estatico di Srimati Radharani quando vede il Suo amato Krishna (Jagannatha). [Vedi: “Il significato profondo del Ratha-yatra.”] Nel sentimento del più elevato amore estatico di Radharani, Sri Caitanya Mahaprabhu Si rivolgeva a Sri Jagannatha nello stesso modo in cui Radha aveva parlato a Krishna a Kurukshetra: “Tu sei lo stesso Krishna ed Io sono la stessa Radharani. C’incontriamo nuovamente come c’incontrammo all’inizio della Nostra vita. Sebbene ambedue siamo gli stessi, la Mia mente è ancora attratta da Vrindavana–dhama. Ti prego, Io desidero che con i Tuoi piedi di loto Tu appaia nuovamente a Vrindavana.”

Con il sentimento di Radharani, Sri Caitanya qualche volta andava dietro al carro per avere la prova della reciprocazione di Sri Jagannatha: “Krishna si ricorda di Me? Si preoccupa per Me? Se è così, Mi aspetterà e scoprirà dove sono.” Ogni volta che Sri Caitanya andava dietro al carro, questo si fermava. E Sri Jagannatha aspettava, cercando di vederLa: “Dov’è Radha?” “Quando ero lontano da Vrindavana,” confidò Sri Jagannatha a Sri Caitanya. “non Mi ero dimenticato delle gopi e soprattutto di Te, Mia cara Radharani.” Allora sia Caitanya sia Jagannatha sperimentavano uno scambio di amore estatico. Il segreto che sta dietro al ruolo di Sri Caitanya al Ratha-yatra si trova proprio nell’incontro di Radha e Krishna a Kurukshetra. Solo pochi intimi compagni come Svarupa Damodara e il re Prataparudra potevano comprenderlo. Questa reciprocazione d’amore con Sri Jagannatha fece danzare in estasi Sri Caitanya nel sentimento di Srimati Radharani. L’interazione tra i due Signori è intima e confidenziale. Questi sono i divertimenti di Radha e Krishna nella forma di Sri Caitanya e Sri Jagannatha. L’estasi di Sri Caitanya al Ratha-yatra è senza limiti e al di là del mondo materiale. Jaya Jagannatha! Jaya Caitanya Mahaprabhu!

 

Narada Rishi Dasa è laureato in filosofia e religione e vive a New York City. Sua moglie, Mohini Radha Devi Dasi, si è laureata alla Columbia University.

 

 

Il Ratha-yatra a Jagannatha Puri nel 2006.
Il Ratha-yatra a Jagannatha Puri nel 2006.

 

 

Il Significato Profondo del Ratha-yatra

Sebbene molte persone godano del Ratha-yatra come di un festival ricco di colori, i Gaudiya Vaisnava, i seguaci di Sri Caitanya Mahaprabhu, gustano in modo particolare il suo significato intimo e profondo perché lo considerano come l’evento che commemora uno dei divertimenti più commoventi di Krishna.

Quando cinquemila anni fa Krishna era presente sulla Terra, durante la Sua infanzia e la Sua giovinezza visse a Vrindavana e a Mathura, e successivamente diventò re di Dwaraka. Una volta, durante un’eclissi solare, Krishna, Balarama, Subhadra e altri residenti di Dwaraka viaggiavano su carri diretti a Kurukshetra per fare il bagno in un laghetto sacro. Nanda Maharaja, Yasoda Mayi, Srimati Radharani, le gopi (pastorelle), i gopa (pastorelli) e altri residenti di Vrindavana, che in separazione da Krishna ardevano dal desiderio di incontrarLo, Gli andarono incontro a Kurukshetra.

Gli abitanti di Vrindavana erano felici di rivedere Krishna, ma a Radharani e alle gopi non piaceva la Sua posizione di re. Era circondato da cavalli, elefanti, servitori, guardie del corpo e grandi guerrieri. Srimati Radharani e le gopi ardevano dal desiderio che Krishna tornasse a Vrindavana per divertirSi con loro nelle vesti di un comune pastorello, accompagnato solo dal Suo meraviglioso flauto. Cercarono di convincerLo a tornare con loro e nel loro cuore cercavano di attrarLo verso Vrindavana.

I Gaudiya Vaisnava considerano il festival del Ratha-yatra come una sincera rappresentazione dei sentimenti di Krishna per Vrindavana. Il tempio di Sri Jagannatha a Puri è la replica del regno di Dwaraka, dove Krishna gode della Sua suprema opulenza, e il tempio di Gundicha, verso cui il Signore è tirato sul Suo carro, è come Vrindavana, il regno più elevato dei Suoi dolcissimi divertimenti.

 

 

 IL RE PRATAPARUDRA E SRI CAITANYA

Sri Caitanya e il Re Prataparudra.

 

Un testimone delle estasi spirituali di Sri Caitanya fu Maharaja Prataparudra, il re dell’Orissa. Nei giorni precedenti il Ratha-yatra, quando Caitanya Mahaprabhu danzava nel tempio di Jagannatha, il re Prataparudra dalla sua terrazza guardava la splendida esibizione del Signore. La sera, dopo essersi ritirato nella sua camera, il re continuò ad avere la visione del corpo del Signore coperto di lacrime e di polvere.

Nella sua mente s’insinuò il pensiero che Sri Caitanya fosse Dio. Quella notte sognò che il trono di Jagannatha era vuoto e un momento dopo vide Sri Caitanya che sedeva sul trono nelle stesse condizioni — la polvere ricopriva il Suo corpo. Il re si svegliò con la certezza che Sri Caitanya non era altri che Sri Jagannatha (Krishna) e pianse per non essersene reso conto prima.

Un'udienza rifiutata
Questa realizzazione aumentò l’intenso desiderio del re Prataparudra di vedere Sri Caitanya, proprio come un uccello Chataka che assetato piange per il grande desiderio di poche gocce di acqua piovana. Il Signore però non lo voleva vedere.

Sri Caitanya seguiva strettamente il voto di un sannyasi (rinunciato) di non frequentare persone materialiste e perciò si rifiutava categoricamente di dare udienza al re. “Questi incontri sono la rovina di un sannyasi in questo mondo e nell’altro,” diceva Sri Caitanya “e fanno di Lui un oggetto di scherno. Proprio come non si può nascondere una macchia su un tessuto bianco, così anche il più piccolo errore di un sannyasi verrebbe sicuramente criticato.”

Mentre Caitanya danzava durante il Ratha-yatra, cadde a terra proprio davanti al re Prataparudra, che Lo aiutò ad alzarsi. Sri Caitanya Si turbò per il contatto con una persona materialista e il re si spaventò. Sarvabhauma, uno degli intimi compagni di Sri Caitanya, consolò il re, dicendogli di non preoccuparsi: “Il Signore è molto misericordioso con te, ma agisce così per insegnare agli altri.” Il Signore voleva dare l’esempio di un appropriato comportamento da parte di un sannyasi, sebbene come Signore Supremo potesse agire in qualsiasi modo desiderasse.

Un re in abito da vaisnava
Quando i carri si fermarono a Balagandi, poco prima del tempio di Gundicha, Sri Caitanya entrò in un giardino vicino per riposarSi. Il re Prataparudra era ancora ansioso di incontrare il Signore, per cui seguì il consiglio di Sarvabhauma e si vestì con gli abiti di un umile devoto. Si avvicinò al Signore che stava riposando e, mentre Gli massaggiava i piedi, recitava i versi dello Srimad-Bhagavatam che descrivono i più intimi divertimenti di Krishna con le gopi.

Quando Sri Caitanya Mahaprabhu udì questi versi, ne fu estremamente felice e continuò ad esortare il re a proseguire la recitazione. Il Signore provava un piacere senza limiti. Poi, quando udì un verso particolare (10.31.9), improvvisamente Si alzò e abbracciò il re. Sri Caitanya Mahaprabhu disse: “Mi hai dato delle gemme d’immenso valore, ma Io non ho niente da darti. Perciò semplicemente ti abbraccio.” Mentre il Signore continuava a recitare quel verso, Egli e il re tremavano e lacrime sgorgavano dai loro occhi.” Non riconoscendo il re, Sri Caitanya gli chiese: “Chi sei? Hai fatto molto per Me.

Improvvisamente sei venuto qui e Mi hai fatto bere il nettare dei divertimenti di Krishna.” Il re rispose: “Mio Signore, io sono l’ubbidiente servitore dei Tuoi servitori e desidero che Tu mi accetti come servitore dei Tuoi servitori.” Sri Caitanya lo benedisse e gli rivelò la Sua divina opulenza. Egli offrì la Sua ghirlanda a Prataparudra e gli dette l’istruzione di rimanere sempre al servizio del Signore Supremo, Sri Krishna. Egli poi rivelò di essere venuto a Puri specificatamente per incontrare Sarvabhauma, Ramananda Raya e il re stesso, che visse il resto della sua vita in coscienza di Krishna.